Dopo un enorme successo riscosso in giro per il mondo, da diverso tempo anche in Italia è possibile seguire lezioni di ‘Puppy Yoga‘, ovvero una particolare branca della yoga che prevede il contatto diretto con dei cuccioli di cane (ne esiste una controparte con i gatti) durante gli esercizi. Una pratica che si è rapidamente diffusa a macchia d’olio in tutto il tutto il territorio italiano e che, infine, è finita anche sotto la lente d’ingrandimento del Ministero della Salute, che con una nota recentemente diffusa ha definito illegale e disumano il Puppy Yoga, chiedendo alle regioni e ai comuni cittadini di vigilare affinché questa pratica venga eradicata completamente.
Prima di arrivare al parere del Ministero, ricordiamo che queste particolari lezioni di yoga sono arrivate solo da poco tempo nel nostro paese, mentre in contesti come il Regno Unito sono già diffuse da anni, nel trambusto sollevato già più volte dalle associazioni animaliste. In particolare, un’inchiesta nel Regno Unito ha appurato che i cani usati per il Puppy Yoga sono tenuti in condizioni pessime, privati del cibo e dell’acqua per evitare che facciano i bisogni durante le lezioni, ma anche svegliati ripetutamente per le coccole e, soprattutto, i selfie da postare online.
La nota del Ministero: “Il Puppy Yoga è una IAA e non può usare cuccioli”
Ora, tornando al Ministero, nella nota si ricorda che le sessioni di Puppy Yoga rientrano nelle attività IAA, meglio note come ‘pet therapy‘, ribadendo che in quanto tali devono rispettare le leggi in materia. In particolare, si condanna l’uso di cuccioli, sottratti troppo presto alle cure della loro madre e usati come dei veri e propri oggetti da esibire; ma anche il fatto che le lezioni diventino delle vere e proprie vetrine per gli allevamenti, che possono facilmente disfarsi di cuccioli sulla scia dell’emotività che una lezione di Puppy Yoga provoca nelle persone che vi prendono parte.
Lo ribadisce anche Piera Rosati, presidente Lega Nazionale Difesa del Cane, citata dalla Stampa, che condanna il fatto che “i cuccioli vengono usati come oggetti per fare business“, ignorando tutte le leggi per la tutela della salute e del benessere animale. Similmente, l’Enpa ha ricordato che “non solo il Puppy Yoga rappresenta un’esperienza stressante sul piano psico fisico ed etologico per i cuccioli ma incentiva anche adozioni inconsapevoli”. Infine, anche l’avvocato Michele Pezone (questa volta al Fatto Quotidiano) ha posto l’accento sul fatto che i cuccioli vengono “separati troppo presto dalle mamme per attività non idonee alla loro natura“.