Il giornalista del Daily Mail Fred Kelly ha realizzato un resoconto di quante radiazioni assorbiamo in casa quotidianamente. È emerso che ci sono tanti oggetti “pericolosi” che possono rendere peggiore la qualità della vita di coloro che inconsapevolmente ne fanno uso. Le conseguenze di questo fenomeno infatti sono diverse, tra queste i disturbi del sonno. In molti spesso non riescono a comprendere perché dormono male, ma la risposta non è così scontata. A intercedere infatti possono essere tanti elementi, persino la sveglia poggiata sul comodino. E non semplicemente perché suona prima del previsto.
Un orologio digitale infatti emette un flusso costante compreso tra 5 e 10 milligauss di radiazioni, che possono penetrare nella pelle fino a un metro di distanza. Il cuscino rappresenta una protezione, ma al contempo se il materasso contiene molle metalliche, queste fungono da antenne che conducono le onde elettromagnetiche al malcapitato. Non solo quelle degli oggetti vicini, ma anche quelle dello scaldabagno della stanza al piano di sotto.
Le radiazioni rappresentano un pericolo quotidiano: l’allarme
Alzandosi dal letto la situazione relativamente alle radiazioni non migliora di certo. A partire dalla colazione. Secondo la Food and Drug Administration statunitense, esistono casi documentati di radiazioni di calore che fuoriescono attraverso le fessure nella sigillatura delle microonde causando danni ai nervi. Lo stesso accade infilando la testa nel frigorifero per prendere gli ingredienti per cucinare il pranzo o la cena.
Che si lavori da casa o in ufficio, poi, a stretto giro ci sono computer, lampade, telefoni e tablet, tutti dispositivi che emettono onde invisibili di energia elettrica e energia magnetica che possono penetrare nella pelle fornendo una dose non indifferente di radiazioni. Anche i televisori più vecchi emettono piccole quantità di radiazioni a raggi X. Insomma, non si è letteralmente mai al sicuro. È però importante prendere precauzioni, soprattutto per i bambini e le persone in età fertile, che potrebbero essere i più soggetti a future conseguenze.