Tra i volti ‘a bordo campo’ più noti degli ultimi decenni, attiva in casa Rai almeno dagli anni ’90, Paola Ferrari è sicuramente tra le giornaliste sportive più apprezzate e riconosciute, già alla guida di programmi come La Domenica Sportiva e 90esimo Minuto, si è raccontata al Corriere della Sera, ripercorrendo la sua vita fin dall’infanzia, per arrivare al successo televisivo di oggi. Partendo proprio dal suo lavoro, Paola Ferrari ci tiene a rivendicare di essere stata la prima a fare “quello che poi è stato imitato da altre. A bordo campo ci sono stata per prima io”, sottolineando che “all’epoca non esistevano donne che si occupavano di calcio“.
Soffermandosi sempre sul lavoro, ricorda di aver iniziato a muovere i primi passi in tv grazie ad Enzo Tortora che la notò “tra il pubblico di Telealtomilanese” e la cercò “in tutta Busto Arsizio” per cercare di portarla in Rai. Entrando dalla porta dei centralinisti, Paola Ferrari è arrivata in poco tempo “a Telenova e poi a Telelombardia” dove fu notata da “Sandro Mazzola e Tito Stagno” che in occasione dei “mondiali del 1990” la fecero debuttare in Rai.
Paola Ferrari: “Mia madre era violenta e scoprii che mio padre la tradiva”
Ma oltre che sulla carriera, per buona parte della sua intervista la conduttrice ha rievocato tutte le memorie di un particolare passato, ricordando che “fino a 7 anni è stata una bella infanzia, poi è iniziato l’inferno”. Infatti, senza troppi peli sulla lingua Paola Ferrari racconta che “mia madre ha avuto un forte esaurimento e ha cominciato ad essere molto violenta. Ha cercato di uccidermi almeno tre volte, la prima annegandomi”, oltre ad aggredire “mia nonna inferma” con “delle forbiciate sulle braccia”.
Una situazione certamente non semplice, né serena, peggiorata ulteriormente dal fatto che suo padre “si disinteressava”, come se nulla gli importasse: un comportamento che “più tardi” Paola Ferrari ha associato al fatto che “aveva una relazione extraconiugale dal quale era nato un figlio”. Un inferno – come dice lei stessa – finito attorno ai 15 anni quando “sono andata a vivere da mia zia a Busto Arsizio. Ho dovuto interrompere gli studi e ho iniziato a mantenermi”.
Il breve amore tra Paola Ferrari e Silvio Berlusconi
E tra carriera e infanzia, il discorso inevitabilmente passa al cuore di Paola Ferrari che da anni ormai batte solo per Marco De Benedetti che, ricorda, conobbe grazie a “Alba Parietti. Mi ha costretta ad accompagnarla a una cena dove c’era anche lui” dando il via ad un corteggiamento che “dopo quattro mesi” è diventato una proposta di matrimonio. Un amore solido e vero, del quale non ha paura a dire di non aver mai dubitato, pur ricordando con affetto la sua precedente ‘cotta’: Silvio Berlusconi.
“L’ho conosciuto a 20 anni a Telemilano”, ricorda Paola Ferrari, che con il politico iniziò “una frequentazione platonica” dato che quelli erano gli anni di Veronica Lario: “Durante una cena mi sfilò dai capelli il fermaglio di finta madreperla. ‘La mia donna non deve indossare nulla di falso’, disse. Ero ferita, decisi di non vederlo più“. Oggi, però, a distanza di più di 40 anni sottolinea che “ci siamo sempre rispettati e mi manca”.