Più o meno ovunque nell’ambiente delle società calcistiche italiane si respira un gran fermento dopo la proposta mossa dal ministro dello Sport Andrea Abodi, intenzionato a riformare in toto il sistema di controllo sui bilanci dei club sportivi eliminando la ormai nota Covisoc per una nuova agenzia governativa. In altre parole, ciò che il governo vorrebbe (ma è importante dire che non c’è ancora nulla di certo) è mettere le mani e gli occhi sui bilanci delle società calcistiche – ma poi anche su tutte le altre – per evitare le numerose irregolarità che hanno causato tanti scandali nel corso degli ultimi anni.
Partendo dal principio, il controllo sui bilanci dei club è oggi affidato alla citata Covisoc, che venne istituita nel 1993 al fine di vegliare sui conti per aprire o chiudere le porte dei campionati nazionali ed internazionali a club e squadre che hanno violato le norme tributarie. Un meccanismo che, secondo Abodi, dovrebbe limitare gli scandali delle società calcistiche, ridando valore e dignità ad uno sport che in Italia è in assoluto il più seguito.
Come funzionerà la nuova agenzia di controllo sui bilanci dei club sportivi
Con la nuova bozza, spiega il Corriere, si dovrebbe istituire una “Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria sulle società sportive professionistiche” che in un primo momento controllerà solo quelle calcistiche e di basket, per poi espandersi progressivamente a tutti gli altri sport. Dal conto suo il ministro Andrea Abodi ci ha tenuto a precisare che la nuova agenzia non violerà in alcun caso l’autonomia sportiva dato che non avrebbe il potere di comminare sanzioni sportive, ma ‘solo’ quello di segnalare alla Federazione le società calcistiche che hanno commesso illeciti, oppure alla Procura quelle che hanno commesso reati penali.
Sarà la stessa agenzia a scrivere le sue stesse norme, ma da quello che sembra emergere fino a questo momento, l’eventuale esclusione dei club da un determinato campionato potrà essere comminata solo dalla Federazione, sulla falsa riga di come accaduto fino ad ora (la Covisoc è parte della Figc e con essa lavora a stretto contatto).
Le società calcistiche corrono ai ripari: “Non si tocchi l’autonomia sportiva”
Insomma, mentre non c’è nulla ancora nulla di certo dal punto di visto legislativo, sembra che ormai il dado sia tratto, con la maggior parte delle società calcistiche che sono corse ai ripari, chiedendo il parere di Fifa e Uefa. Queste ultime ritengono necessario attendere il testo definito prima di decidere come muoversi, ma entrambe sembrano d’accordo – anche con la Federazione – che potrebbero esserci le basi per una violazione dell’autonomia sportiva dato che se l’Agenzia potesse decidere l’esclusione di una società calcistica da un qualsiasi campionato, si potrebbe dire che la decisione è stata presa dal governo.
Di certo c’è che per domani è stata indetta una riunione d’urgenza tra la Figc e i vertici di tutte le leghe, gli allenatori, i giocatori e gli arbitri che assieme discuteranno le future mosse da compiere. Quasi tutti i dirigenti delle società calcistiche in Serie A sono concordi che la cosa più importante sia tutelare la già citata autonomia, oltre a dirsi preoccupate per la decisione di far gravere i costi dell’Agenzia sulle stesse società, con stime che parlano di 2,5 milioni di euro annuali. Insomma, quello che si respira è un vero e proprio vento di guerra, che potrebbe presto portare ad uno scontro aperto tra le società sportive e il governo.