Secondo il chimico Luigi Campanello, già ordinario di Chimica presso l’università Sapienza Roma, l’Unione Europea starebbe trascurando gli investimenti sui motori a idrogeno, facendo invece all in sull’auto elettrica. Una posizione che secondo lo stesso è quanto meno discutibile tenendo conto che con l’auto alimentata ad idrogeno si avrebbe solo acqua come emissioni. «Le case automobilistiche si stanno accorgendo di aver buttato miliardi per l’elettrificazione delle vetture – racconta parlando con i microfoni de La Verità – penso che, per il presente e anche per il futuro, un’ottima soluzione già a portata di mano per sostituire i carburanti fossili sia l’idrogeno».
L’ex presidente della Società chimica italiana e preside della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali alla Sapienza di Roma sottolinea come l’idrogeno sia oggi un capitolo importante, in quanto è presente in natura in elevante concentrazioni, ed è inoltre molto accessibile. Il problema principale è rappresentato dal fatto che lo si trovi come composto, di conseguenza chi lo vuole utilizzare deve estrarlo, e ciò comporta ovviamente dei costi: 7 euro per estrarre quello che viene definito verde, ovvero, l’idrogeno più pulito. “Una cifra, in questo caso, che lo pone fuori dal mercato”, precisa ancora l’esperto.
CAMPANELLO E L’AUTO A IDROGENO: SI STA CERCANDO DI ABBATTERE I COSTI
Per fare in modo che questo tipo di alimentazione venga sdoganata è necessario abbattere i costi, e la ricerca sta lavorando in questo senso, precisamente attraverso due vie: “Rendere il processo che utilizza l’energia solare da trasformare a rendimento elevato, facendo leva sul miglioramento dei semiconduttori; oppure, usare elettrodi che abbiano un potere catalitico tale da abbassare la quantità di energia necessaria”.
L’idrogeno potrebbe essere utilizzato non solo nella mobilità verde ma anche nell’industria e nei processi chimici. Ad oggi, il campo più noto è comunque il primo, con 10mila auto circa prodotte con questo tipo di alimentazione: “Ma possiamo arrivare a 2,5 milioni di auto in una quindicina d’anni. In quel caso avremmo come emissioni soltanto acqua. Dal punto di vista ambientale, è un super gol”, precisa.
CAMPANELLO E L’AUTO A IDROGENO: AD OGGI SOLO 3 GRANDE AZIENDE CI LAVORANO
Nel contempo si sta lavorando alle batterie composte da celle a combustibile a idrogeno, andando quindi a sostituire quelle classiche elettriche. “La densità energetica dell’idrogeno – precisa ancora Camnpanello – è maggiore rispetto alla benzina e con peso molecolare nettamente inferiore. Questo vuol dire che a parità di quantità di carburante, l’idrogeno produce più energia con un valore di inquinamento pari a zero”.
Ad oggi stanno lavorando su questa applicazione soprattutto i giapponesi, e in particolare Toyota, Hyundai e Nissan, mentre in Italia vi è la Hydrogen mobility, oltre a varie altre realtà che rappresentano però solo un inizio, in quanto servono finanziamenti da parte dello stato che al momento latitano. “Bisogna decidersi di perseguire su questa strada”, chiosa l’esperto, sottolineando quindi quanto l’idrogeno possa essere un valida alternativa ad elettrico e benzina.