Il numero totale di nascite negli Stati Uniti è diminuito nel 2023, mettendo così la parola fine al mini-baby boom iniziato con la pandemia. Come spiega Axios.com, il calo delle nascite ha contribuito a far precipitare il tasso di fertilità degli Stati Uniti al punto più basso in quasi un secolo. Come mostrano i dati, quasi 3,6 milioni di bambini sono nati negli Usa lo scorso anno, con un calo del 2% rispetto al 2022, secondo i dati provvisori dei Centri per il controllo e la protezione delle malattie rilasciati giovedì.
Il tasso di fertilità degli Stati Uniti nel 2023 è stato pari a circa 1,62 nascite per donna, ben al di sotto del “tasso di sostituzione” di 2,1 che consentirebbe a una generazione di sostituirsi completamente. Secondo quanto sottolineano i dati, i tassi di natalità sono diminuiti tra le donne adulte di età inferiore ai 40 anni e sono rimasti invariati per le donne sopra i 40 anni. In particolare il tasso di natalità tra gli adolescenti di età compresa tra 15 e 19 anni è sceso del 3%. Le statistiche mostrano inoltre un tasso di fertilità più basso in tutti i gruppi, indipendentemente dalle etnie.
Perché le nascite sono calate negli Stati Uniti
I dati provvisori dei Centri per il controllo e la protezione delle malattie mostrano una tendenza al ribasso del tasso di natalità degli Stati Uniti, nonostante un mini-baby boom che si era registrato durante la pandemia. Il numero totale di nascite negli Stati Uniti è diminuito in media del 2% all’anno dal 2015 al 2020, per poi aumentare leggermente nel 2021. Ora, però, è nuovamente diminuito, toccando nel 2023 un -2% rispetto all’anno precedente. Secondo gli esperti, un tale calo tra la natalità deriva dal fatto che molti americani faticano a riprendersi economicamente a causa dell’impatto dell’inflazione, degli alti prezzi dei prodotti alimentari e affitti elevati. Dunque, per far fronte a tali aumenti, gli americani fanno sempre meno figli.