La Monguzzi Srl di Biassono, alle porte di Monza, ha superato brillantemente i 20 anni di vita. «Per il nostro ventesimo anno di attività ci siamo fatti un doppio sfidante regalo: diventare costruttori, oltre che distributori, e ritagliarci un nostro spazio all’interno del mondo delle rappresentanze», ci racconta il Responsabile Marketing e Comunicazione Davide Monguzzi, riferendosi anche alla scelta di associarsi a UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE.
La Monguzzi Srl è nata dall’intraprendenza di suo padre Silvano che fino ad allora aveva lavorato nel mondo della meccanica per varie aziende. Cosa lo spinse a questa scelta?
Credo sia impossibile saperlo fino in fondo, forse anche per lui. Io a quel tempo avevo appena iniziato la scuola dell’obbligo e di sicuro non avevo opinioni sul tema. Mio padre negli anni Duemila era un abile e riconosciuto commerciante tra le imprese della meccanica lombarda; penso che volesse mettersi alla prova. In noi brianzoli l’imprenditoria scorre nelle vene e un po’ tutti pensiamo che l’onere di fare impresa sia sempre e soprattutto un grande onore. Mi piace anche pensare che, a quel tempo, aveva da poco costruito la nostra famiglia, e questo forse l’ha spinto a fare un grande passo in più… Poi certo, godeva della fiducia di fornitori importanti, con cui già collaborava da tempo, penso a Bea ingranaggi e Regina Chain che gli garantirono, fin da subito, la distribuzione dei loro prodotti.
Si è portato dietro il portfolio clienti come si dice in questi casi… clienti che sono ancora legati a voi?
La reputazione, la competenza e la fiducia hanno fatto sì che tutti i clienti che erano con noi agli esordi, quando l’azienda era solo un magazzino di 150 metri quadrati, siano tuttora nostri partner. Negli anni ci hanno visto crescere in dimensione, automazione e organizzazione aziendale, ma non abbiamo mai perso i nostri ideali di servizio e attenzione al cliente: per questo hanno continuato a sceglierci. Divenendo, poi, rivenditori ufficiali Hiwin e arricchendo la nostra gamma con la trasmissione lineare, abbiamo fatto un ulteriore balzo in avanti, ampliando il nostro parco clienti, senza tuttavia trascurare i rapporti di collaborazione antecedenti, che sono tutt’oggi una parte fondamentale del nostro business.
Non l’ha citato, ma immagino sia cresciuto anche il personale impiegato.
La Monguzzi è la somma e il risultato delle persone che ne fanno parte. Oltre ai primi dipendenti, poco dopo l’apertura, ci fu l’inserimento in azienda di mia madre, convinta a lasciare il suo lavoro di allora completamente extra-settore, per prendere parte al sogno imprenditoriale di suo marito. Cominciò ben presto a conoscere e ad apprezzare la meccanica, sebbene svolgesse prevalentemente compiti di contabilità e amministrazione. L’organigramma rimase pressoché invariato fino al 2008, quando il trasferimento nell’attuale sede di oltre 1.500 metri quadrati, la partnership con Hiwin e numerosi investimenti nelle infrastrutture e nell’organizzazione aziendale hanno favorito la nostra evoluzione. In pochi anni il personale è quintuplicato e oggi è costituito da 20 grandiose persone, uomini e donne, con un’età media di 35-40 anni, che ogni giorno collaborano con passione e dedizione per raggiungere grandi risultati.
Praticamente siete cresciuti parecchio appena prima della grande grana del Covid… come avete gestito quel periodo?
Se il 2018 è stato un anno di grandi investimenti, in parte favoriti dal Piano Industria 4.0 attivo in quegli anni, nel 2019 abbiamo rinnovato il nostro approccio, consolidando e rinforzando la nostra presenza grazie a un oculato piano di marketing. Ero da pochi anni entrato in azienda, con una laurea in comunicazione d’impresa e ho investito molto nel rebranding dell’azienda: logo rinnovato, nuovo sito completamente responsive, sbarco sui principali social network. Così, quando la pandemia ha obbligato molte aziende a reinventarsi online, siamo riusciti a “superare la tempesta” senza troppi scossoni, grazie anche alle attività digitali che abbiamo attuato.
E, considerato che nemmeno lockdown vi ha fermati, avete deciso di provare a realizzare qualcosa di completamente vostro?
L’idea balenava in azienda anche prima, ma, di sicuro, quel lungo periodo di difficoltà ha sensibilizzato tutto il mondo imprenditoriale. Del resto, quando sei un distributore, per quanto ufficiale e riconosciuto, sei subordinato ai produttori. Così abbiamo deciso di provarci e dopo un anno di studio e progettazione, a fine 2023, per il nostro ventesimo anno di attività, ci siamo fatti uno sfidante regalo: aprire una nuova business unit dedicata alla produzione di un asse lineare completamente Made in Italy. Con questo passo abbiamo potuto iscriverci all’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione per ritagliarci un nostro spazio anche all’interno del mondo delle rappresentanze.
Se quello appena trascorso è stato un anno di ricorrenze e grandi sfide, quali sono le aspettative per quello in corso e per i prossimi?
L’adesione a UCIMU e la produzione di R3GO, il nostro asse lineare, si sono concretizzate nell’anno in corso. Un curioso aneddoto: il nome R3GO nasce dalla fusione del vocabolo latino “rego” e del verbo inglese “to go”, unitamente alla trasformazione della lettera E nel numero 3, così da rappresentare il movimento vettoriale sugli assi XYZ, di un sistema lineare completo. Il nostro obiettivo per il futuro, oltre che per il 2024, è diventare ancor più un fornitore unificato di riferimento, quindi di avere successo con la nostra produzione, ma al contempo non tralasceremo la nostra attività tradizionale di vendita di componenti per la trasmissione meccanica standard o fuori standard costruiti o lavorati a disegno e trattati.
Chi vi aspettate che comprerà queste soluzioni?
Finora abbiamo lavorato prevalentemente per il mercato locale, con il 95% delle vendite in Italia, concentrate per lo più in Lombardia e nel nord Italia. Tuttavia, la nostra gamma di prodotti, che non contempla solo la trasmissione lineare, ma anche cremagliere e ingranaggi, pulegge e cinghie, pignoni, corone e catene, alberi e manicotti e altri componenti meccanici, consente sempre più di servire aziende di settori trasversali alla meccanica tradizionale. Si pensi alle industrie alimentari, biomedicali… che ci hanno già affidato importanti commesse per collimatori polmonari o macchinari a raggi x, ad esempio. Senza omettere le guide lineari per lo scorrimento dei cassetti che abbiamo già prodotto per un noto brand di arredamento, tra i principali protagonisti del Salone del Mobile di Milano.
Perché il mercato dovrebbe continuare a scegliervi anche in futuro?
Servizio, puntualità, consulenza tecnica, cura del cliente in tutte le fasi di pre e post vendita, implementazione delle nuove tecnologie… sono da sempre nostre prerogative. Ora che siamo soci UCIMU abbiamo una carta in più da spendere al tavolo delle trattative.
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