COLLETTIVI SCONFITTI NELL’UNIVERSITÀ SOTTO SCACCO DI TENDE E PRO-PAL: I RISULTATI DELLE ELEZIONI IN STATALE
Protestare, “picchettare”, boicottare, occupare: poi però bisognerebbe anche ricordarsi che primariamente l’Università è luogo per studiare, conoscere, incontrare e dialogare. I recentissimi risultati delle Elezioni universitarie presso la Statale di Milano – uno degli atenei storicamente più “politicizzati” dal 1068 fino alle più recenti proteste anti-Israele e contro il Governo Meloni – mostrano due elementi su tutti: ancor peggio che il voto politico, le elezioni in Università vedono sempre meno partecipanti alle urne (questa volta telematiche, sebbene in presenza presso la sede centrale di Festa del Perdono a Milano). In secondo luogo però la vittoria finale vede il trionfo delle liste meno politicizzate e che da anni presentano proposte atte a migliorare la vita universitaria, partendo dall’esperienza di ragazzi e ragazze che ogni giorno semplicemente studiano e vivono gli ambienti dell’ateneo.
Stravince in Statale la lista aperta “Obiettivo Studenti”, secondi gli studenti indipendenti di Link (comunque affiliati nell’area della sinistra universitaria), mentre i “ribelli” manifestanti dei collettivi di questi ultimi mesi – riuniti in “Cambiare rotta” – non vanno oltre il 2%. Per quella fetta di studenti che hanno deciso di votare il rinnovo di tutti gli organi di governo universitario (sia quelli centrali che quelli nei singoli Dipartimenti d’indirizzo) non c’è stata grande incertezza: vengono votati chi durante tutto l’anno sono una presenza fissa a lezione e nei dipartimenti, volti conosciuti e in grado di discutere su come modificare un impianto complesso e a tratti “pachidermico” come l’apparato burocratico dell’Università pubblica. Vince banalmente chi l’Università la vive, la incontra: spesso con idee diverse dagli altri studenti ma con la possibilità di impostare un dialogo frutto del comune compito scelto una volta iscritti, la passione per lo studio e la conoscenza.
STATALE MILANO, OBIETTIVO STUDENTI (CL E MONO CATTOLICO) BATTONO SINISTRA E “CAMBIARE ROTTA”
L’Università degli Studi di Milano ha pubblicato nelle scorse ore tutti i risultati delle Elezioni Universitarie 2024, comprese i singoli dati delle liste nei rispettivi Dipartimenti (da Filosofia a Giurisprudenza fino al polo scientifico): ebbene, nei massimi organi di rappresentanza in ateneo – il Senato Accademico (linea didattica e politiche principali) e il Cda (dove vengono allocate le risorse dell’università) – la lista vicina a CLU (Comunione e Liberazione Universitari) e mondo cattolico passa dal 36 al 43% delle preferenze con 3193 voti conquistati.
Link chiude al 24% e chiude comunque davanti all’unione delle sinistre universitarie, ovvero Unisì e Udu: malissimo Cambiare Rotta che racimola solo il 2% dei voti nei risultati finali delle Elezioni in Statale. Dalle tende alle proteste pro-Palestina, fino al boicottaggio (riuscito) del convegno sui rapporti tra Italia e Israele che doveva tenersi in questi giorni presso la sede centrale dell’Università Statale di Milano: fuori dall’ateneo una piccola parte di studenti urla, protesta e contesta, mentre una maggioranza silenziosa continua a frequentare lezioni, corsi e ad occuparsi della politica più aderente alle reali esigenze degli universitari. E i risultati delle Elezioni sono un plastico esempio: «Studentesse e studenti premiano chi instancabilmente tenta di costruire piuttosto che sabotare, dialogare piuttosto che gridare, con la convinzione che pace e cultura si costruiscono a partire da sé, dalle proprie situazioni e dunque – per noi – dall’università»: così a “La Verità” spiega Elia Montani, coordinatore di Obiettivo Studenti e rappresentante presso il Senato Accademico della Statale milanese. Tanto ieri quanto oggi, l’università resta un luogo di cultura, dialogo, un luogo di incontro: «questa è sin da ora la stella polare del nostro lavoro e impegno per migliorare le condizioni della nostra università», conclude Montani.