Fondazione per la sussidiarietà: Comunità pensanti per l’Europa

Per ritrovare la motivazione e gli argomenti per partecipare al voto per il Parlamento europeo rimane il problema di disporre di una bussola

Per quanto l’appuntamento elettorale dell’8 e 9 giugno per il rinnovo del Parlamento europeo si stia avvicinando, rimane l’impressione che i motivi per andare a votare siano inconsistenti.

In realtà l’Eurobarometro rilevava che il 60% degli europei si dice interessato al voto, con un aumento di 11 punti rispetto alle consultazioni del 2019. Anche il 59% degli italiani esprimeva interesse per il voto, con un aumento di otto punti rispetto a cinque anni fa. Inoltre, sette intervistati su dieci tra i nostri connazionali ritengono che la propria voce resti inascoltata nell’Unione europea.

La situazione mondiale in continuo mutamento sta facendo spostare l’attenzione dal livello nazionale a quello sovranazionale, ma forse in misura ancora troppo ridotta.

Siamo bombardati da una serie di messaggi scoraggianti, riguardo a temi epocali di fronte ai quali non ci si può non sentire impotenti. Sulla guerra che ha massacrato finora centinaia di migliaia di persone, tra uomini, donne e bambini nel cuore dell’Europa, si continua a parlare astrattamente di pace e concretamente di spese militari.

Siamo magari consapevoli del fatto che il nostro continente è coinvolto nella rivalità sino-americana e che il futuro del rapporto Usa-Ue sarà decisivo, ma non è chiaro in quale direzione. E ancora, sappiamo di essere in una delle zone del mondo in cui si vive meglio, ma vediamo che il tenore di vita, i servizi sanitari e il welfare stanno sistematicamente peggiorando e che la crisi demografica rappresenta una minaccia grave. Viviamo poi il tutto con un sottofondo di paura che tecnologia e intelligenza artificiale possano profondamente mutare la vita personale e sociale.

Sarebbe dunque un peccato non prendere seriamente l’occasione delle prossime elezioni europee.

Come fare ad acquisire conoscenze verificate e competenze critiche adeguate per comprendere la realtà in un mondo dove la comunicazione è delegata ai social e la carta stampata e la televisione sono tra le più screditate al mondo?

In questo momento, più che mai, bisogna fare lo sforzo di informarsi, di comprendere la realtà e di interrogarsi sul futuro dell’Europa, anche se spesso i dibattiti in corso non servono allo scopo. Gli strumenti in realtà ci sono, bisogna incrociare le fonti, non accontentarsi di slogan e analisi semplicistiche che non potranno mai essere utili per comprendere una realtà complessa.

Incominciando da questo primo passo, ad esempio, si scoprirebbe che per il nostro futuro, anche personale, in prospettiva la politica europea è destinata a contare più di quella italiana.

Nessuno Stato europeo da solo può mantenere a lungo i suoi livelli di benessere in una situazione mondiale così incandescente e con una crescente quota di Paesi che ambisce ad accrescere il proprio sviluppo e la propria ricchezza. Per questo, alla fine, si opterà per una continua ricerca di integrazione europea.

Per ritrovare la motivazione e gli argomenti per partecipare al voto, rimane il problema di disporre di una bussola, un criterio interpretativo in un tale marasma di informazioni. E qui si tocca un altro aspetto dolente di questo momento storico: l’indebolimento dei legami e il venire meno di luoghi di confronto politico e culturale. Ma anche semplicemente di luoghi di socialità in cui venga stimolato il desiderio di sapere, di comprendere e di partecipare. Qualunque rapporto e spazio, anche un bar o una palestra o un ufficio, in cui si aprano queste iniziative, devono essere valorizzati.

È quello che abbiamo chiamato “comunità pensanti”, proprio per intendere che solo la dimensione comunitaria può sostenere la spinta, di testa e di cuore, ad apprendere e a immaginare percorsi da costruire per il futuro. Ne abbiamo parlato, insieme a una serie di spunti sull’Europa, in un documento curato dalla Fondazione per la Sussidiarietà, che contiene il contenuto del lavoro culturale svolto negli ultimi anni.

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