RIFORMA PENSIONI 2024, LE IPOTESI SU NUOVE STRETTE
Alla fine dello scorso anno, quando venne approvata la Legge di bilancio, furono molte le proteste di alcune categorie di dipendenti pubblici per via della norma che di fatto cancellava alcune regole per loro vantaggiose nel calcolo della pensione. Alla fine vennero “risparmiati” quei lavoratori che avessero optato per l’ingresso in quiescenza entro la fine dell’anno. Ora, viste le difficoltà del bilancio pubblico e la possibilità che non ci siano risorse da destinare al capitolo della riforma delle pensioni c’è chi teme che possa essere varata qualche altra norma simile a quella dello scorso anno andando a penalizzare qualche categoria di lavoratore. Difficile che si possano andare a colpire i percettori di pensione come i baby pensionati.
RIFORMA, IL TIMORE PER LE PENSIONI DI REVERSIBILITÀ
Più facile, invece, cambiare le regole per chi ancora non è andato in quiescenza oppure potrebbero essere riviste quelle relative alle pensioni di reversibilità, cambiando alcune soglie di compatibilità con il reddito, in modo da comportare una minore spesa per le casse pubbliche nel corso degli anni. È già successo in passato che si paventasse un intervento su questo tipo di pensione, ma non si è mai arrivati ad alcuna ipotesi concreta. Non è detto che anche questa volta non vada a finire nello stesso modo, ma probabilmente una qualche misura di contenimento della spesa previdenziale andrà messa in atto. In prima linea resta sempre l’ipotesi di prorogare il blocco parziale delle indicizzazioni, magari anche ampliandolo a fasce di reddito più basse delle attuali.
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