Mauro, chi è il padre di Luca Tommassini: “Sempre stato violento con noi“
Luca Tommassini è ospite oggi pomeriggio di Caterina Balivo a La volta buona, su Rai1. Il coreografo e ballerino vanta una carriera ricca di grandi successi, ma non tutto è stato rose e fiori nella sua vita, soprattutto quella familiare: da piccolo, infatti, ha dovuto assistere alle violenze domestiche che il padre Mauro perpetrava ai danni della madre. Spesso ne ha parlato in diverse ospitate televisive, ricordando quegli incubi vissuti in famiglia e il fatto che l’uomo non accettasse la sua vocazione per la danza, deridendolo e ignorandolo quando andava a scuola di ballo.
“Mio padre è stato sempre molto violento con noi“, aveva raccontato Luca Tommassini in un’intervista a Oggi è un altro giorno del maggio 2022. “Mi ha sottratto l’infanzia, non mi ha mai guardato o considerato, non ha mai detto il nome Luca. Ancora oggi mi emoziono molto quando le persone mi chiamano. Non riesco mai a pensare di avercela fatta“.
Luca Tommassini e il difficile rapporto con il padre: “Tutto il mondo contro“
In quell’occasione Luca Tommassini ha ricordato le violenze del padre ai danni di sua mamma Lina: “Mia madre mi ha sempre difeso. Una volta decisi di mettermi contro mio padre, gli urlai di andare via e di lasciarci in pace. Le botte erano tante, brutte. Una volta lui la colpì alle spalle e lei è andata in coma. La cosa brutta è che i parenti e le persone intorno urlarono di non inventarmi cavolate e di dire che era un incidente”.
I problemi per Luca Tommassini si sono verificati anche quando inseguiva il suo sogno di diventare ballerino, ostacolato dal padre Mauro: “Mia madre mi difendeva quando dovevo andare a scuola di ballo, perché incontravo mio padre, i bulli… Anche i miei cugini mi bullizzavano. Avevo tutto il mondo contro. Ma ho capito che il problema era mio padre e quella cultura malata”. Ai microfoni di Serena Bortone aveva infine ricordato i suoi ultimi istanti di vita: “Il giorno prima che lui morisse, mi guardò per la prima volta negli occhi: per la prima volta mi considerò come un figlio. Ma non abbiamo mai avuto un confronto, perché morì”.