Fin dal suo insediamento nel ruolo di ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo si è posto il fondamentale – e ambizioso – piano di rivoluzione completamente la PA e le promozioni, partendo da rapporto della Corte dei conti nel quale si sottolinea che i premi per gli obiettivi raggiunti dagli ‘statali’ vengono spesso erogati a pioggia, senza reali valutazioni sul raggiungimento degli obiettivi, fermo restando che questi ultimi hanno un’asticella posta – in moltissimi casi – troppo in basso. Su questo tema, spiega lo stesso Paolo Zangrillo al Messaggero, è già stato avviato un progetto di riforma “che inizia a tratteggiare come va affrontato il tema del merito nella nostra organizzazione”.
Nella PA, infatti, manca quella cultura del merito che premia i dipendenti più meritevoli e sfida quelli in difficoltà a raggiungere obiettivi per portarsi a casa degli incentivi, e non a caso il ministro ha proposto “l’assegnazione di obiettivi sfidanti, capaci di tradursi nella soddisfazione di famiglie, cittadini e imprese”. Un tema che secondo Paolo Zangrillo è più che mai fondamentale perché “nei prossimi cinque o sei anni avremo un milioni di persone che andranno in pensione” e il settore della PA deve necessariamente tornare “attrattivo per i giovani” che vedono “nel merito e nelle carriere” delle leve lavorative centrali.
Paolo Zangrillo: “Nella PA servono più prospettive di promozioni per attrarre i giovani”
Sempre nell’ottica di aumentare l’attrattiva nella PA per i giovani Paolo Zangrillo anticipa anche al Messaggero la sua volontà di rendere “più flessibili le possibilità di avanzamento del personale, assegnando ai nostri dirigenti un ruolo determinante nella crescita delle persone”. Infatti, l’attuale sistema a concorsi non premi in alcuni modo il percorso e i meriti dei singoli dipendenti, così come toglie anche una responsabilità – quella di “gestire il capitale umano”, spiega Paolo Zangrillo – dalle mani di manager e dirigenti, differentemente a come avviene in ogni altro settore lavorativo.
In tal senso, secondo il ministro sarà necessario anche responsabilizzare i dirigenti della PA, attraverso la “formazione” e nuovi “percorsi decisionali collegiali” che stimolino un “cambiamento culturale“: tutto con l’obiettivo di far “prevalere il merito, perché soltanto in questo modo le persone davvero capaci possono fare strada”. Con il nuovo sistema di promozioni nella PA qualsiasi dipendente potrà raggiungere i livelli apicali e dirigenziali dell’organizzazione, oltre a tenere conto di figure come “geometri, ingegneri e tecnici” che ogni giorno lavorano negli uffici comunali e – conclude Paolo Zangrillo – non godono attualmente di “una prospettiva di crescita adeguata“.