A oltre trent’anni dalla sua morte, Colin Smith Jr. ha finalmente giustizia: un rapporto rivela che il bambino è morto dopo essere stato infettato dall’Hiv, dopo essere stato usato in alcuni esprimenti segreti nei quali gli era stato somministrato sangue di prigionieri, tossicodipendenti e prostitute americane, perché «meno costoso degli scimpanzé». In vista della pubblicazione del rapporto sullo scandalo del sangue infetto, i genitori del bambino hanno raccontato il loro dolore per la morte del figlio, avvenuta nel 1990, quando il bambino aveva 7 anni. Per decenni hanno lavorato instancabilmente per ottenere giustizia, ora si aspettano che i responsabili della morte del bambino vengano incriminati, ad esempio, per omicidio colposo, perché la giustizia deve essere fatta «in modo corretto, non ipotetico», hanno dichiarato a Sky News.
I genitori di Colin Smith Jr. devono fare anche i conti col pensiero di aver «consegnato» il figlio «ai suoi assassini». Il bambino era affetto da emofilia, una rara malattia che influisce sulla coagulazione del sangue e che si tratta col Fattore VIII. Quello però somministrato al bambino era prodotto usando sangue di prigionieri, tossicodipendenti e prostitute americane, finendo per ammalarsi all’età di due anni di Aids ed epatite C. I genitori di Colin Smith Jr. hanno dichiarato che il figlio sia stato usato dai medici in «esperimenti segreti» che hanno portato all’infezione fatale.
“BAMBINI USATI PER TEST SEGRETI PERCHÉ PIÙ ECONOMICI DEGLI SCIMPANZÉ”
I documenti raccolti nell’indagine indipendente rilevano che gli studi di Arthur Bloom, specialista di emofilia, presentavano grandi rischi che però non sono stati mai esposti ai genitori di Colin Smith Jr. Non essendo mai stato curato per l’emofilia quando fu portato per la prima volta in ospedale, il bambino era così “utile” per studiare la sua reazione alle nuove cure. Per il padre è stato «abbastanza sfortunato da nascere al momento giusto» e da essere un emofiliaco appena diagnosticato e non trattato. Era esattamente ciò che i medici volevano, in quanto – come emerso dai documenti dell’inchiesta – i bambini «sono più economici degli scimpanzé», visto che questi vanno trattati una sola volta, mentre nel caso dei bambini è possibile monitorarli per tutta la vita.
Nell’indagine è finita pure una lettera in cui Bloom ammetteva il rischio che il bambino potesse infettarsi. «È una cosa che gli emofiliaci devono accettare», scriveva a un collega. Nel 1983 aveva scritto ad alcuni colleghi che il Fattore VIII comportava un rischio di AIDS e che era stato segnalato un possibile caso relativo ad esso. Invece, i genitori di Colin Smith Jr. erano convinti che i medici stessero curando il figlio, tanto da non dubitare mai delle loro intenzioni.
LO SCANDALO DEL SANGUE INFETTO: ANNUNCIATI RISARCIMENTI
Ma lo scandalo del sangue infetto non riguarda solo Colin Smith Jr.: l’indagine indipendente ha scoperto che oltre 30mila pazienti sono stati infettati dall’HIV e dall’epatite C tramite trasfusioni di sangue eseguite negli ospedali britannici negli anni ’70 e ’80. La stima è che i morti siano 3mila. Parte del plasma usato per produrre gli emoderivati proveniva da donatori ad alto rischio, in particolare detenuti delle carceri Usa che assumevano farmaci: visto che il plasma proveniente da migliaia di donazioni veniva mescolato, un donatore infetto comprometteva l’intero lotto. Il governo britannico ha annunciato risarcimenti da 210mila sterline a testa già da quest’estate per le persone coinvolte ancora in vita e il primo ministro Rishi Sunak si è scusata pubblicamente per la vicenda insabbiata dalle autorità.