Amedeo Minghi, ospite a Uno Mattina in vista dell’inizio del suo nuovo tour, ha parlato della sua carriera e di quanto la musica di oggi sia diversa da quella dei tempi in cui ha iniziato. Il cantautore e compositore in tal senso ha qualche critica da rivolgere alle nuove generazioni di artisti, soprattutto dopo avere visto da spettatore l’Eurovision Song Contest.
“Dei giovani artisti non condivido l’idea di prediligere la scenografia e gli effetti al contenuto delle canzoni. Io vengo da una scuola diversa. La mia adolescenza coincide con i successi Tenco ed Endrigo. Uomini e artisti che hanno saputo scrivere delle cose meravigliose con una sintesi fantastica. Poche parole con profondi significati”, ha spiegato. “Non mi trovo d’accordo quando accade il contrario, lo trovo riduttivo. I giovani però hanno il dovere di essere attuali ed eclatanti. Anch’io quando ero giovane avevo un gergo che mio padre contestava, fa parte del gioco. È giusto che le nuove generazioni siano estreme, ma ci vogliono anche delle regole”.
Amedeo Minghi pensa al Festival di Sanremo
C’è molta curiosità in tal senso per quello che sarà il prossimo Festival di Sanremo a cura di Carlo Conti. Le edizioni condotte e dirette da Amadeus sono state infatti caratterizzate dalla presenza di molti giovani artisti come Alfa e Angelina Mango stessa che è stata protagonista all’Eurovision Song Contest, ma anche di tanti big come Giorgia e Fiorella Mannoia. “Carlo Conti ha sicuramente le carte in regola per condurre la kermesse, anche perché lo ha già fatto. Conosce bene l’ambiente musicale, farà un ottimo lavoro”, ne è sicuro Amedeo Minghi. E sulla possibilità che porti un suo brano alle selezioni per la gara: “Non so se lo farò. Non escludo nulla. Io alcuni brani li sogno e li scrivo al risveglio, altri nascono al pianoforte”, ha concluso.