Le sculacciate sono da vietare: a lanciare l’appello in Italia è Italo Farnetani, dopo che la questione è tornata d’attualità nel Regno Unito per un report dell’organismo professionale per i pediatri (Rcpch) in cui vengono esposti i motivi sanitari, educativi e legali per chiedere che il divieto diventi legge. In particolare in Inghilterra e Irlanda del Nord, si chiedono leggi che superino il concetto di «punizione ragionevole». Il Galles ha reso illegale qualsiasi tipo di punizione corporale, compresi schiaffi, colpi e scosse, nel marzo 2022, mentre la Scozia aveva già introdotto un divieto simile nel novembre 2020. Invece, negli altri due Stati britannici le sculacciate, più in generale le punizioni fisiche, sono considerate ragionevoli in alcune circostanze. I pediatri esortano, quindi, a modificare le leggi per garantire che le percosse a un bambino non siano considerate accettabili in nessuna circostanza.
Andrew Rowland, pediatra consulente e responsabile dell’RCPCH per la protezione dell’infanzia, ha spiegato che c’è anche un problema di vaghezza delle leggi. Per il Royal College of Paediatrics and Child Health (RCPCH), ci sono “aree grigie” che talvolta consentono di difendere le punizioni fisiche, quindi sono attesi emendamenti al Children Act 2004 per l’Inghilterra e al Law Reform Order 2006 per l’Irlanda del Nord. Per il professor Italo Farnetani, che insegna pediatria all’Università Ludes-United Campus of Malt ed è intervenuto ai microfoni dell’Adnkronos, le punizioni sono da vietare non solo perché inefficaci dal punto di vista pedagogico, ma anche perché ritiene che vadano evitate le violenze nei confronti dei bambini e vada superato l’autoritarismo degli adulti, genitori e insegnanti.
“PUNIZIONI FISICHE RENDONO FIGLI VIOLENTI”
A detta di Italo Farnetani, le punizioni fisiche nei confronti di bambini e adolescenti sono forme di violenza e sopraffazione non giustificabili neppure dal punto di vista psicopedagogico, quindi sono da vietare, perché altrimenti si intacca l’autostima dei minori. Dunque, sono da vietare le sculacciate, perché i genitori così si rivelano solo violenti, di sicuro non affermano la loro autorevolezza. Per il pediatra sarebbe senza dubbio più efficace, ad esempio, tracciare dei limiti, visto che sono questi a far crescere i bambini e gli adolescenti: sono «fondamentali», ma vanno spiegati, perché è importante anche il dialogo tra genitori e figli. Lo studio sopracitato espone quali sono gli effetti negativi che hanno le sculacciate e le altre punizioni fisiche: ad esempio, ci sono 2,6 volte più probabilità di sviluppare una salute mentale peggiore e 2,3 volte delle probabilità di avere a che fare con abusi e gravi aggressioni fisiche. Cresce anche il rischio di un peggioramento dei comportamenti già durante l’infanzia, senza dimenticare l’effetto negativo sui rapporti con genitori.
La violenza, dunque, non può che generare altra violenza e le sculacciate, conclude Farnetani, “alimentano” figli violenti, mentre il rispetto delle regole non va imposto con la forza. Anche per Rowland le punizioni fisiche potrebbero anche portare un bambino a credere che la violenza sia accettata e questo potrebbe «portare a ulteriori casi di violenza e danni più avanti nella vita». Il tema è stato affrontato anche all’estero, dove ci sono diversi Paesi che hanno criminalizzato la cosiddetta violenza educativa. In Italia non ci sono leggi specifiche, anzi ci sono genitori convinti che sculacciate e qualche schiaffo sia educativo e formativo. Di parere diverso pediatri e pedagogisti, secondo cui il modello di educazione va rivisto a livello nazionale: come dimostra questo tempestivo rapporto degli esperti di salute infantile del RCPCH, picchiare un bambino può avere conseguenze dannose e durature.