Gianmarco Tognazzi, ospite di “Ciao Maschio”, parla di se stesso definendosi, in primis, un rompiscatole: “Secondo me essere ‘rompiscatole’ è un bene. Sono preciso su certe situazioni fino a diventare a volte rompiscatole. Chi mi conosce sa che difficilmente lo faccio a sproposito. Sono uno che le cose le ripete, le ripete… Alla terza volta che non vengono comprese, sono meno accomodante. Sono sempre stato così, da ragazzo ero terribilmente rompiscatole: ora lo sono molto meno. Con le donne lo sono meno, lo sono più su questioni organizzative e lavorative. Io rispetto certi canoni e vorrei che fosse così anche dall’altra parte”.
Non solo attore: Tognazzi è anche papà di due figli. “Cerco di essere un papà normale anche se il mio lavoro non lo è perché spesso sono via. A volte invece ci sono ma non ci sono con la testa. Cerco di essere un papà come mio padre che non era un vero padre, ma era un uomo che viveva la sua vita e si faceva vedere nei suoi pregi e difetti. I padri istituzionalmente vengono inquadrati come coloro che pretendono certe cose: io ho lasciato i miei figli liberi di essere ciò che sono e di prendersi le loro responsabilità, come ha fatto con noi Ugo. Era uno spirito libero che ha vissuto e ha lasciato vivere anche a costo di prendere le giuste portonate” racconta.
Gianmarco Tognazzi: “Mamma ha fatto spesso anche da papà”
Gianmarco Tognazzi ha sempre chiamato suo padre “Ugo” e non “papà”. Lui, a “Ciao Maschio”, spiega: “I miei figli mi chiamano ‘papà’, a volte solamente quando devono rimproverarmi mi chiamano per nome. Io il mio lo chiamavo Ugo come tutti noi ma perché non era solo nostro, era di tutti. La parola ‘papà’ forse non era il suo primo richiamo perché tutti lo chiamavano Ugo. Allora noi fratelli lo chiamavamo così: era un’entità talmente grande e amata da tutti che Ugo è di tutti”. Gianmarco, parlando di sé, si definisce “uno spirito libero, un uomo libero”. Per lui, spiega, la libertà è di “pensiero, parola ed espressione. Spesso mi sembra di vedere che la gente non viva in totale libertà”.
Tornando ancora al papà, racconta: “Ugo ha avuto la grande forza di precorrere i tempi in tantissime cose: quando tu condividi quel modo di affrontare la vita in maniera libera, sapendo ammettere i tuoi limiti, devi capire se anche tu sei così”. Parlando della mamma, invece, spiega: “Con mamma ho avuto un rapporto simbiotico. È stata una madre comprensiva che ha dovuto però fare anche da padre nei momenti di assenza di mio padre. Tutto quello che mio padre faceva, non lo faceva per mostrare ma per condividerlo con gli altri. Lui diceva ‘Io sono un povero che mantiene una famiglia di ricchi”. L’attore si definisce, infine, sincero: “Sono molto sincero, anche troppo. Se qualcuno rimane ferito per qualcosa che ho detto perché sincera e reale, non dovrebbe offendersi”.