Sulla norma introdotta dalla regione Puglia circa l’obbligo di richiesta di certificato in merito alla vaccino anti papilloma da parte degli studenti, è intervenuto il Garante per la protezione dei dati personali. Nella richiesta di informazioni lo stesso garante ha ricordato alla regione Puglia che il regolamento europeo stabilisce che è vietato trattare i dati sulla salute a meno che “non ricorrano specifiche esenzioni”.
La stessa autorità ha inoltre voluto precisare che il certificato in cui si attesta che sia stato fatto il vaccino anti papilloma può essere richiesta dal personale scolastico solamente “nei casi di vaccinazioni obbligatorie”. Il Garante ha quindi concluso spiegando che, “Tenuto conto della particolare delicatezza dell’iniziativa, che vede coinvolti anche gli studenti minorenni”, si è invitato la regione Puglia a far pervenire entro 30 giorni dalla suddetta comunicazione “ogni elemento di informazione utile alla valutazione del caso”.
CERTIFICATO OBBLIGATORIO SU VACCINO ANTI PAPILLOMA IN PUGLIA: COSA PREVEDE LA NORMA
La nuova norma è stata approvata negli scorsi giorni ed ha come obiettivo quello di aumentare la copertura del vaccino del Papilloma Virus, norma che tra l’altro è passata all’unanimità presso il Consiglio regionale della Puglia. Il provvedimento stabilisce nel dettagli che gli studenti di età compresa fra 11 e 25 anni devono presentare alla scuola, università compresa, un documento che attesti l’avvenuta vaccinazione anti-Hpv, o eventualmente un certificato dell’Asl circa l’avvio del programma vaccinale o che comunichi il rifiuto.
CERTIFICATO OBBLIGATORIO SU VACCINO ANTI PAPILLOMA IN PUGLIA: L’OBIETTIVO DEL VACCINO
Obiettivo prioritario è quello di evitare l’insorgere di gravi patologie ma facendo in modo che coloro che rifiutino la vaccinazione siano consapevoli dei rischi che corrono. La legge ha creato ovviamente numerose polemiche, a cominciare da chi sottolinea che tale tipo di vaccinazione non abbia nulla a che fare con il percorso formativo degli studenti, mettendo inoltre in dubbio l’efficacia della misura visto che chi rifiuta di vaccinarsi può comunque iscriversi a scuola.
Resta il fatto che quella da Papilloma virus è considerata l’infezione più comune nei Paesi sviluppati fra quelle sessualmente trasmesse e può portare a diverse patologie che siano semplici verruche o dei veri e propri tumori, anche se secondo gli esperti nella maggioranza dei casi si risolve in maniera spontanea. Da segnalare che il quotidiano La Verità ha riportato la replica di Fabiano Amati: “La legge regionale pugliese non prevede l’obbligo di presentare la certificazione di vaccinazione, ma di accettare un colloquio informativo sulla vaccinazione oppure di rifiutarlo”. Vedremo come evolverà quella che sembra una vicenda particolarmente spinosa.