Le capacità sportive di Marco Maddaloni sono oggettive, così come il contributo della sua famiglia – al netto del padre Giovanni e dei fratelli – per il medesimo settore e per rinvigorire un quartiere di Napoli spesso bistrattato: Scampia. Dalle difficoltà di una terra il judoka, con la sua famiglia, è arrivato a tagliare traguardi internazionali, nazionali, mettendo in fila medaglie che valgono come riscatto per un intero popolo.
Ospite a La Volta Buona di Caterina Balivo, Marco Maddaloni è partito dal raccontare la figura di suo padre, allargando poi il discorso al rapporto con i genitori in generale. “Mio padre è un uomo di grande carattere, quando vincevamo però era il nostro momento anche se durava poco perché già pensava all’incontro successivo… Mi sono accorto che per raggiungere determinati obiettivi un’atleta non si gira mai a guardare, ci hanno insegnato questo: raggiungere nuovi obiettivi e non accontentarci mai. Ai tempi di un reality mi accorsi però di aver trascurato le persone più importanti, mio padre e mia madre”.
Marco Maddaloni a La Volta Buona: “Da piccolo vedi tua madre come figura debole, poi capisci…”
Proseguendo nell’intervista nel salotto di Rai Uno, Marco Maddaloni ha ricordato quando per volere di suo padre, da piccolo, doveva restare in casa con sua madre piuttosto che seguire i fratelli in palestra. “All’inizio non capivo perché i miei fratelli andavano in palestra e io restavo in casa con mia madre: è una figura che da piccolo vedi come debole, crescendo poi capisci che è il vero pilastro, è la forza di una famiglia”. Il judoka ha poi aggiunto: “Perché mio padre non voleva? All’epoca vivevamo alle Vele di Scampia e in un certo senso dovevo tenere compagnia a mia madre”.
Marco Maddaloni a La Volta Buona ha poi parlato con rammarico di come il mondo del judo, come altri sport, spesso non godano delle gratifiche e della notorietà che appartengono ad altri settori, come il calcio. “Noi viviamo di gratificazione, molti lo trovano con denaro e altri con una semplice pacca sulla spalla, noi del judo non riusciamo ad avere tutto questo. Poi riuscii a partecipare a Pechino Express e, vincendolo, la mia storia passò all’ordine del giorno. Per me fu tutto nuovo perchè avevo già vinto due europei e diversi titoli nazionali, però un reality mi ha dato la notorietà…”. Non sono mancate poi le parole al miele per sua moglie Romina Giamminelli: “Mi cambia la vita ogni giorno, è la donna giusta che non dico augurerei a tutti altrimenti mi credo un problema; però penso che ognuno di noi ha bisogno di una Romina nella vita. L’ho conosciuta su un social network, le mandai un messaggio studiato a tavolino…”.