Spagna approva l’amnistia per gli indipendentisti della Catalogna: cosa cambia
Nonostante le proteste, le opposizioni e le già promesse battaglie legali e sociali, il parlamento della Spagna nella giornata di oggi – giovedì 30 maggio 2024 – ha approvato la criticata legge per l’amnistia agli indipendentisti della Catalogna, responsabili della protesta (per nulla pacifica) del 2017 e del precedente tentativo di golpe nel 2014. Una mossa, appunto, ampiamente criticata soprattutto dalle opposizioni di destra al governo, ma al contempo fortemente voluta dal presiedete della Spagna Pedro Sánchez che aspira grazie all’amnistia a confermare il suo mandato governativo – dopo il fallimento elettorale dello scorso luglio – grazie al supporto dei piccoli partiti indipendentisti fondati in Catalogna.
La discussione in parlamento – riferisce il sito InsiderPaper – è stata tutto fuorché tranquilla, con oltre due ore di accesi dibattiti, urla e insulti da parte di maggioranza ed opposizione e il presidente costretto a richiamare più volte il silenzio; ma alla fine la legge sull’amnistia degli indipendentisti della Catalogna è passata con 178 voti a favore da parte dei deputati della Spagna (tra Psoe, nazionalisti baschi e catalani), contrapposti a 172 contrari (l’intera forza di opposizione tra Popolari, Vox e Upn) Con un solo astenuto, assente per malattia.
300 indipendentisti della Catalogna verso la liberazione, ma serve l’ok da un giudice
Di fatto, con l’entrata in vigore ormai certa della legge sull’amnistia, la Spagna farà cadere ogni “responsabilità penale, amministrativa e contabile” (cita Il Post) nei confronti degli indipendentisti che hanno cercato di prendere il potere nel 2017 in Catalogna, mai riconosciuti formalmente dal governo spagnolo ed – anzi – sempre fermamente respinti, anche con la violenza: complessivamente si potrebbe concedere la grazie a circa 300 attivisti e leader della Catalogna, ma anche ai 73 poliziotti della Spagna che hanno represso con violenza gli indipendentisti; ma l’amnistia più importante riguarderà certamente l’ex presidente Carles Puigdemont ‘promotore’ del golpe fallito ed attualmente in un lungo esilio auto imposto a Bruxelles.
Si sarà notato il condizionale sulla liberazione di attivisti, leader e poliziotti e si tratta di un verbo doveroso, perché l’applicazione della legge sull’amnistia non sarà automatica, ma relegata al parere positivo da parte dei singoli giudici che – in Spagna – presiedono i processi contro gli indipendentisti della Catalogna. Un passaggio non scontato, dato che da un sondaggio ufficiale (citato ancora da InsiderPaper) emerge che circa la metà dei cittadini sono contrari a concedere la libertà ai bellicosi indipendentisti.