Welfare come te, il consorzio di cooperative sociali tra i più grandi d’Italia, ha creato l’Osservatorio nazionale sui bisogni dei caregiver, tecnicamente noti come lavoratrici e lavoratori con responsabilità di cura. L’obiettivo, come riportato da Adnkronos, è quello di realizzare una rete di porre l’attenzione su questa categoria, attraverso la conoscenza e l’interazione. Il tutto creando uno “spazio di dialogo tra cooperazione sociale, cooperazione e aziende profit”, ha anticipato il direttore generale Paolo Schipani.
Ogni attività avrà il supporto di metodi scientifici e di dati ottenuti attraverso questi ultimi. È per questo motivo che si partirà con una indagine demoscopica quantitativa su un campione di lavoratori e lavoratrici che sia rappresentativo della categoria. Il fine è quello di monitorare con periodicità biennale il settore. I punti di riferimento sono diversi: dalle condizioni di vita al contesto di lavoro. Tutti aspetti da cui possono emergere i bisogni di coloro hanno una responsabilità di cura nei confronti degli altri. I primi risultati arriveranno il prossimo autunno.
L’iniziativa di Welfare come te per analizzare i bisogni dei lavoratori
Le realtà che collaboreranno con Welfare come te all’Osservatorio nazionale sui bisogni dei caregiver sono diverse. Tra queste c’è in particolare l’Università di Bologna. A sostenere economicamente il progetto inoltre sono Camst Group, Coop Alleanza 3.0, Danone, Findomestic Banca e Unicredit, che ne hanno compreso il valore dal punto di dista sociale. Numerosi anche i professionisti che verranno coinvolti per esprimere il proprio parere sul tema sulla base delle proprie competenze ed esperienze.
“L’Osservatorio può rappresentare un importante dispositivo che, ponendo in dialogo i bisogni di cura dei lavoratori e delle lavoratrici con la capacità d’intervento delle imprese, pone le condizioni per un welfare plurale, sostenibile territoriale, orientato alla capacitazione e all’equità”, ha anticipato la professoressa di Sociologia dei processi culturali Elena Macchioni. La causa, come ha sottolineato, è nobile e va presa con estrema serietà perché da questa dipende il futuro dei lavoratori. “Occorrono strumenti nuovi e metodologicamente efficaci per leggere bisogni emergenti, non possiamo dare nulla per scontato”.