L’OMELIA DEL CORPUS DOMINI E LE TRE DIMENSIONI DEL SACRAMENTO: COSA HA DETTO PAPA FRANCESCO PRIMA DELLA PROCESSIONE
È in corso dalla Basilica di San Giovanni in Laterano fino a quella di Santa Maria Maggiore a Roma la processione del Corpus Domini, illuminata da un sole inatteso dopo un’inizio giornata di pioggia fortissima su tutta la Capitale. Chiudendo la Santa Messa Papa Francesco aveva spiegato come la processione per la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo «non è metterci in mostra, e neanche per ostentare la nostra fede, ma per invitare tutti a partecipare, nel Pane dell’Eucaristia, alla vita nuova che Gesù ci ha donato. Facciamo la processione co questo spirito». Nell’omelia della Santa Messa, il Pontefice ha poi sottolineato le tre dimensioni reali, i tre doni che Cristo fa con l’Eucaristia del suo corpo e del suo sangue: «il ringraziamento, la memoria e la presenza».
Nel ringraziare Dio occorre ringraziarlo per i suoi doni, ovvero lo Spirito Santo e il pane di vita, «l’Eucarestia ci insegna a benedire, ad accogliere e baciare, sempre, in rendimento di grazie, i doni di Dio, e questo non solo nelle celebrazione, ma anche nella vita». La seconda benedizione intende puntare tutto sulla benedizione del pane, della comunione, ovvero il fare memoria di quel gesto: in antichità era il ricorso della liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù in Egitto, mentre per i cristiani è il «rivivere la Pasqua di Cristo, la sua Passione e Resurrezione, con cui ci ha liberato dal peccato e dalla morte». In quell’ultima cena del Giovedì Santo, ricorda Papa Francesco nell’omelia del Corpus Domini, Gesù ci ha liberato e mostrato come poter vivere da uomini liberi: «la libertà si incontra nel cenacolo dove, senza alcun altro motivo che l’amore, ci si china davanti ai fratelli per offrire loro il proprio servizio, la propria vita, come ‘salvati’ che vogliono portare salvezza e ‘liberati’ che vogliono portare libertà». Da ultimo, la terza dimensione con la presenza reale di Cristo in quella Comunione a lui stesso donata alla Chiesa: «La presenza di Gesù», conclude Papa Francesco, «invita anche noi a farci prossimi ai fratelli là dove l’amore ci chiama. Ad essere vicini a chi è solo, a chi è lontano da casa, a chiunque ha bisogno di noi». Al termine della processione eucaristica, si celebra la benedizione solenne di Papa Francesco impartita con il Santissimo Sacramento davanti all’altare di Santa Maria Maggiore.
L’ANGELUS DI PAPA FRANCESCO PER IL CORPUS DOMINI, IN ATTESA DELLA PROCESSIONE E SANTA MESSA
«Gesù spezzo il pane e lo diede loro»: si concentra su questo passaggio del Vangelo di Marco sull’Ultima Cena il ragionamento di Papa Francesco nella solennità del Corpus Domini, come sottolineato nell’Angelus di mezzogiorno dalla consueta finestra in Piazza San Pietro. In attesa dell’inizio della Santa Messa con successiva processione del Corpus Domini in diretta video streaming mondiale dai canali del Vaticano, il Santo Padre ha voluto centrare il tema della santa festa odierna con la vera risposta che Dio ha dato alle sofferenze del mondo, ovvero la compagnia di Gesù.
«L’Eucaristia, infatti, richiama anzitutto la dimensione del dono. Gesù prende il pane non per consumarlo da solo, ma per spezzarlo e donarlo ai discepoli, rivelando così la sua identità e la sua missione», ha detto ancora Papa Francesco prima delle celebrazioni del pomeriggio per il Corpus Domini. Con la comunione Gesù ci ha salvato donandoci un pane perenne, una vita eterna nella felicità: l’invito della Chiesa in questa solennità è nel farci più “eucaristici”, nel senso di vivere non solo per noi stessi ma nel fare della propria vita «un dono per gli altri. Così, grazie all’Eucaristia, diventiamo profeti e costruttori di un mondo nuovo: quando superiamo l’egoismo e ci apriamo all’amore, quando coltiviamo legami di fraternità, quando partecipiamo alle sofferenze dei fratelli e condividiamo il pane e le risorse con chi è nel bisogno, quando mettiamo a disposizione di tutti i nostri talenti, allora stiamo spezzando il pane della nostra vita come Gesù». Qui il libretto ufficiale della celebrazione del Corpus Domini con Papa Francesco
SANTA MESSA, PROCESSIONE E ADORAZIONE EUCARISTICA PER IL CORPUS DOMINI 2024: DIRETTA VIDEO STREAMING E TV, GLI ORARI
In Vaticano ritorna quest’anno una grande tradizione con Papa Francesco, ovvero la Santa Messa con successiva processione e benedizione eucaristica per il Corpus Domini 2024: ufficialmente la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo la Chiesa l’ha già celebrata lo scorso 30 maggio, ma per consentire un maggior afflusso di fedeli in un giorno non lavorativo, le celebrazioni con la rituale processione eucaristica sono state spostate per oggi, domenica 2 giugno 2024.
Diversi gli appuntamenti previsti per questa giornata di festa, a cominciare dall’Angelus consueto delle ore 12 dalla finestra di Piazza San Pietro: il fulcro però del Corpus Domini si avrà poi alle ore 17 con la Santa Messa nella Basilica di San Giovanni in Laterano, a seguire la Processione del Corpus Domini 2024 (con l’ostensorio) fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore dove avverrà un breve momento di preghiera, la Benedizione Eucaristica e la possibilità di adorare il Santissimo Sacramento. Ogni momento della solennità cristiana con Papa Francesco sarà possibile seguirlo in diretta tv sul canale della CEI Tv2000, così come la diretta video streaming delle celebrazioni è seguibile con la pagina YouTube di Vatican News sia a mezzogiorno per l’Angelus che alle 17 con i riti del Corpus Domini.
PAPA FRANCESCO RIPRENDE IL RITO DELLA PROCESSIONE: COSA SUCCEDE OGGI 2 GIUGNO 2024
In questo 2024 Papa Francesco riprende la tradizione per la festa del Corpus Domini inaugurata da San Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI, ovvero la Processione a bordo di una macchina-altare con a fianco l’ostensorio con il Santissimo Sacramento. Nel 2013, anno dell’elezione di Papa Bergoglio, Francesco ripetè la tradizione non sempre rispettata poi negli anni a seguire: come ricorda la stampa vaticana, nel 2014, nel 2015 e anche nel 2016 il Papa celebrò solo la Santa Messa e la successiva benedizione eucaristica a Santa Maria Maggiore.
È poi nel 2017 che il Papa introdusse la celebrazione la domenica successiva alla festa della Santissima Trinità, e non il giovedì come vuole la tradizione per fare memoria della prima festa del Corpus Domini istituita ad Orvieto nel 1264. Ad Ostia nel 2018 e sul sagrato della chiesa di Santa Maria Consolatrice a Casal Bertone nel 2019 furono poi gli ultimi anni della Processione con benedizione eucaristica: la pandemia nel 2020 e 2021 impedì infatti del tutto ogni celebrazione, mentre nel 2022 e lo scorso anno il Santo Padre si trovava in non perfette condizioni di salute tale da consentire la celebrazione di tutti i riti del Corpus Domini.
L’attesa è dunque tutta per il ritorno di una processione che rimanda alla memoria degli anni di Papa Urbano IV, il Pontefice che istituì la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo attraverso la bolla Transiturus de hoc mundo a Orvieto, confermando una festa già introdotta pochi anni prima in Belgio grazie alle apparizioni della monaca mistica agostiniana Suor Giuliana di Cornillon. Una Santa Messa, una processione con l’ostensorio e infine la Benedizione Eucaristica riaffermeranno oggi con Papa Francesco e l’intera Chiesa il valore centrale dell’Eucaristia di Gesù, non un “simbolo” ma l’effettivo corpo e sangue del Signore.
COSA È IL CORPUS DOMINI, MESSA, COMUNIONE E RISPOSTA ALLE FERITE DELL’UOMO
Come ha scritto lo stesso Papa Francesco nel messaggio social dello scorso 30 maggio, «L’Eucaristia è la risposta di Dio alla fame più profonda del cuore umano, alla fame di vita vera: in essa Cristo stesso è realmente in mezzo a noi per nutrirci, consolarci e sostenerci nel cammino».
La Comunione che oltre duemila anni ricevono i cristiani non è dunque un mero simbolo, un “ricordo” dell’Ultima Cena di Gesù con gli apostoli, come si pensava fino appunto all’istituzione della festa del Corpus Domini (grazie soprattutto alle tesi di Berengario di Tour). Era ed è molto di più, è il centro del messaggio di Cristo all’umanità: mangiare il Suo corpo e bere il Suo sangue è il farsi più prossimo alla carnalità di ogni individuo. È una “comunicazione” tra Dio e l’uomo, è la possibilità con quell’ostia di fare viva memoria della fame di felicità che urge in noi.
In tempi di guerra, di disgrazie globali e di profonda povertà, la festa del Corpus Domini ribadisce la centralità del “pane” di vita che Gesù dona all’umanità sofferente: «Gesù nell’Eucaristia si fa vicino a noi: non lasciamo solo chi ci sta vicino!», diceva Papa Francesco nell’omelia del Corpus Domini di qualche anno fa. Come sottolineava inoltre Papa Ratzinger nella Santa Messa del 2011, ogni volta che prendiamo la comunione noi «entriamo in comunione con la vita stessa di Gesù, nel dinamismo di questa vita che si dona a noi e per noi». Esattamente come nell’Ultima Cena del Giovedì Santo, anche oggi possiamo vivere nel mondo «Senza illusioni, senza utopie ideologiche, portando dentro di noi il Corpo del Signore, come la Vergine Maria nel mistero della Visitazione. Con l’umiltà di saperci semplici chicchi di grano, custodiamo la ferma certezza che l’amore di Dio, incarnato in Cristo, è più forte del male, della violenza e della morte», concludeva Benedetto XVI.