RIFORMA PENSIONI, LA SPESA IN AUMENTO
La spesa per le pensioni in Italia, complice l’inflazione, è cresciuta negli ultimi anni e questo complica non poco il compito del Governo nel far quadrare i conti pubblici, tanto che da tempo si ipotizza la possibilità che nella prossima manovra non ci siano misure di riforma delle pensioni all’insegna di una maggior flessibilità in uscita proprio a causa della mancanza di risorse. Gli ultimi dati dell’Inps segnalano che la sola spesa per le pensioni pubbliche è cresciuta dell’8,2%. E questo nonostante il blocco parziale delle indicizzazioni che di fatto ha limitato gli aumenti degli assegni: una misura che scadrà a fine anno e che probabilmente sarà prorogata, anche se non è chiaro se con qualche modifica rispetto alla versione attuale.
LE PAROLE DI BRAMBILLA SULLA RIFORMA DELLE PENSIONI
Alberto Brambilla, Presidente di Itinerari Previdenziali fa però notare che questi risparmi di spesa poi vanno a finire anche ad aumentare gli assegni sociali, che a suo modo di vedere rappresentano un’anomalia tutta italiana. Intervistato dal Sole 24 Ore evidenzia infatti che i principali beneficiari di questi assegni sono persone che hanno dichiarato pochissimi redditi, il che fa pensare che possano aver lavorato per diversi anni in nero. Secondo Brambilla, quindi, sarebbe ingiusto erogare loro delle pensioni che tra l’altro si sta cercando di aumentare. Se da un lato le sue dichiarazioni rappresentano una sorta di “freno” a possibili nuovi aumenti per le pensioni sociali, dall’altro potrebbero anche aprire la strada a interventi di riduzione degli stessi o a una loro revisione.
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