GIOVANNI VERONESI, IL RITRATTO DI SANDRO: “FRATELLO IDEALE PERCHE’…”
Giovanni Veronesi, fratello di Sandro: chi è lo sceneggiatore, regista e attore toscano e cosa sappiamo del suo rapporto con lo scrittore vincitore di due “Premi Strega” negli ultimi vent’anni? Questa sera Sandro Veronesi sarà ospite di “Propaganda Live” dove si cimenterà nel commento delle notizie più rilevanti o curiose dell’attualità e della politica e con l’occasione possiamo accendere i riflettori sul fratello minore che da tanto tempo oramai brilla di luce propria. Giovanni Veronesi, infatti, ha deciso di intraprendere un percorso diverso nel mondo dell’arte a partire dalla metà degli Anni Ottanta e oggi è un apprezzato regista oltre che autore di sceneggiature che hanno anche ricevuto importanti nomination nel panorama nostrano.
Giovanni Veronesi, fratello di Sandro, è nato a Prato nel 1962 e attualmente è legato all’attrice Valeria Solarino: una vita dedicata interamente al cinema quella del regista e attore che, tra l’altro, nel 2014 aveva cominciato a condurre pure un programma su Rai Radio 2. Come accennato sopra, l’esordio alla scrittura per Giovanni Veronesi c’era stato nel 1985 con lo script di “Tutta colpa del paradiso”, film del compianto Francesco Nuti che per lui era stato non solo un modello ma un vero e proprio fratello. Successivamente sono arrivate le sceneggiature per le pellicole di Carlo Verdone e Leonardo Pieraccioni -senza disdegnare pure qualche simpatico cameo negli stessi film che scriveva…- e poi anche il successo al botteghino, questa volta dietro la macchina da presa e soprattutto dopo il Duemila con la serie di “Manuale d’amore”, “Che ne sarà di noi”, “Italians” e fino all’ultima fatica, “Romeo è Giulietta” uscito nelle sale ai primi del 2024.
GIOVANNI VERONESI, LA MALATTIA DEI GENITORI: “CON LORO FINO ALLA FINE”
Ma cosa sappiamo della storia famigliare di Giovanni Veronesi, fratello di Sandro, e del rapporto tra di loro? In più di un’occasione il 61enne toscano aveva ricordato il dramma della morte dei genitori vissuto assieme al fratello maggiore: “Nel momento della loro malattia, io e Sandro siamo stati con loro fino alla fine: è una cosa che auguro a tutti di poter fare, è un passaggio di testimone che deve essere fatto dove sei cresciuto” aveva raccontato Veronesi jr. al ‘Corriere’, ammettendo tuttavia di non essere mai stato un mammone e di aver vissuto periodi in cui non vedeva la madre e il padre anche per tre-quattro mesi. “Sono uno di quelli che ha elaborato il lutto (…) Ripenso a loro ogni giorno e sento un vuoto profondo (…) Nemmeno tra cento anni riuscirei a vivere felicemente come ho vissuto fino a quando c’erano loro” aveva aggiunto il diretto interessato.
E a proposito di aprire lo scrigno dei ricordi, c’è un episodio molto curioso raccontato proprio da Giovanni Veronesi, fratello di Sandro: lo scrittore, in una lunga chiacchierata con la ‘Gazzetta’, era tornato sul drammatico incidente di Gilles Villeneuve, tra gli eventi che gli sono rimasti più impressi assieme a Giovanni, con cui stava preparando uno spettacolo: “Quando tornammo a casa mio padre ci accolse sconvolto e Giovanni scrisse sulla lavagna in camera ‘Oggi è finito il gusto di vedere la Formula 1’. Quella frase rimase scolpita e non fu cancellata nemmeno quando Giovanni lasciò quella camera”. Un altro bel ritratto di Giovanni Veronesi è quello tratteggiato dallo scrittore ad ‘Avvenire’, a cui spiega la dinamica innescatasi tra di loro: “È il fratello ideale. Con lui ho trovato la giusta distanza (…). Abbiamo mantenuto anche da adulti la nostra schiettezza nel rapportarci. Viviamo in quartieri vicini, a Roma, e ci ritroviamo spesso ma tutti e due manteniamo fede a quei confini che permettono di mantenere un’equità tra noi. Lui non ha mai scritto libri e io non ho diretto film. La regola tra noi è mantenere le distanze giuste”.