RISULTATI AFFLUENZA EUROPEE 2024, SONDAGGI D’ALIMONTE: “SUD POTREBBE DISERTARE I SEGGI”
Per Carlo Buttaroni, presidente dei sondaggi Tecné, la corsa alle Elezioni Europee 2024 il problema è anche capire quanti di coloro che rispondono al sondaggio andranno poi effettivamente a votare: il trend di minore “affezione” al voto europeo (sbagliando, visto che sempre più ciò che viene deciso in Ue impatta concretamente nella vita dei cittadini, ndr), il calo generale dell’affluenza e le ultime inchieste su voto di scambio e corruzioni in piena campagna elettorale (Liguria, Bari, Torino le principali), ecco che tutto può concorrere a risultati non entusiasmanti per quanto riguarda la partecipazione al voto il prossimo weekend.
Davanti alla “minaccia” dell’astensionismo come primo partito anche alle Europee ha parlato con “La Repubblica” anche il professore Roberto D’Alimonte, eminente politologo dell’Università LUISS di Roma: ebbene, secondo gli scenari ipotizzati negli scorsi mesi, la paura astensione rischia di essere molto forte al Sud, dunque potrebbe colpire maggiormente i partiti più presenti nel Meridione, M5s in primis. «Nel 2019 la differenza tra le regioni del Centro Nord e quelle del Centro Sud fu di 17 punti, stavolta la forbice si potrebbe allargare», sottolinea ancora D’Alimonte illustrando le sue previsioni verso i risultati delle Elezioni Europee 2024, con possibilità notevoli che si scenda sotto il 54% di affluenza del voto 2019. Vi è poi una controtendenza tra il resto d’Europa e l’Italia, in quanto nell’Ue la media dell’affluenza potrebbe assestarsi attorno al 60%, ancor più di quanto già evidenziato nelle Elezioni di cinque anni fa. Al netto dei risultati delle Europee ancora in divenire, secondo D’Alimonte i partiti che riusciranno a confermare i risultati delle Politiche 2022 – con questo grado di astensionismo sempre più marcato – potranno dirsi oltremodo soddisfatti.
LA CORSA VERSO LE ELEZIONI EUROPEE 2024: SONDAGGI, PREVISIONI E RISULTATI AFFLUENZA FINALE, RISCHIO SOTTO IL 50%?
Le Elezioni Europee 2024, senza scordarsi le Regionali in Piemonte e le Comunali in 3700 Comuni (tra cui 6 capoluoghi di Regione e 23 di provincia), stanno per travolgere l’interesse politico nazionale per almeno le prossime due settimane: a ridosso ormai dell’apertura delle urne (sabato 8 e domenica 9 giugno 2024), cresce l’attesa sia per i risultati di candidati e liste, ma anche per l’affluenza effettiva che verrà registrata alle urne. Tenuto conto che storicamente la partecipazione al voto per il Parlamento Europeo in Italia non “richiama” una grande affezione dell’elettorato, la crisi generale dell’affluenza in questi ultimi anni potrebbero portare risultati preoccupanti sotto il fronte astensionismo.
Dal 65% del 2009 al 57% del 2014, fino al 54,5% delle ultime Elezioni Europee cinque anni fa: il trend di affluenza per il voto europeo è in calo già da diverso tempo e il combinato disposto con il crollo della partecipazione al voto anche nelle altre tornate elettorali (Politiche, Regionali, Comunali) potrebbe portare realmente un risultato sotto quota “psicologica” del 50% di elettori attivi alle urne. Intervistati da “La Repubblica” diversi sondaggisti autorevoli esprimono il proprio timore nell’attendersi risultati preoccupanti sotto il profilo della presenza ai seggi degli aventi diritto: per Antonio Noto «è indubbio che le probabilità di andare sotto al 50% siano molte», confermando il “partito” dell’astensionismo come maggioritario. Tenuto conto che l’Agcom ha espressamente vietato non solo la pubblicazione dei sondaggi sulle liste, ma anche su proiezioni per l’affluenza, si ragiona sui “sentiment” pre-silenzio elettorale per analizzare i possibili scenari post-Europee 2024.