Sono quattro le piste investigative sulla scomparsa di Kata, la bambina peruviana di sei anni di cui non si hanno più notizie da un anno: lo ha spiegato il procuratore Filippo Spiezia nella conferenza stampa in cui ha fatto il punto della situazione sulle indagini. La svolta non c’è ancora: in questi mesi l’ex hotel Astor di Firenze, che era occupato abusivamente, è stato perquisito più volte, insieme ai palazzi circostanti, ma non è stata trovata alcuna traccia. L’indagine sta privilegiando le ipotesi di traffico di droga, racket delle stanze, scambio di persone ed eventuali abusi a sfondo sessuale. Ma sono state vagliate altre ipotesi: dalla vendetta contro la famiglia al regolamento di conti proprio nell’ambito del racket delle stanze in cui lo zio materno è a processo. Gli investigatori hanno preso in considerazione anche la pista dello scambio e fatto interrogatori anche in Perù. Al momento l’ultima immagine di Kata prima della sua scomparsa è quella delle ore 15:32 del 10 giugno, quando scendeva la scala esterna dell’ex hotel Astor.
L’indagine è ancora aperta e vede indagati lo zio materno Abel Argenis Vasquez e quello paterno Marlon Chicclo, che quel giorno avevano la custodia della bambina, mentre la mamma era fuori a lavoro e il padre era detenuto a Sollicciano. Anche i cacciatori di Calabria, un reparto dei carabinieri che si occupa di ricerca di latitanti e vittime di sequestri, sono stati coinvolti nelle ricerche, esaminando ogni angolo dell’ex hotel Astor di Firenze che era stato occupato. L’unica certezza al momento è che Kata è scomparsa da lì, ma non si sa nulla sul come, inoltre è tramontata anche l’ipotesi che sia stata messa in una valigia, perché in tre borsoni ritenuti sospetti non è stata individuata una traccia del suo dna, così come non ci sono segnalazioni utili.
IL NUOVO APPELLO DELLA MAMMA DI KATA
Nel frattempo, la mamma di Kata è tornata a parlare della scomparsa della figlia all’Ansa, dichiarando di coltivare ancora la speranza di trovarla e che qualcuno dica la verità su cos’è successo, assicurando che continuerà a cercarla e di fare tutto il possibile per riabbracciarla. La madre ha lanciato un nuovo appello affinché qualcuno parli e ha spiegato di essere convinta che sia ancora viva, escludendo l’ipotesi della caduta nel tombino del cortile posteriore, motivo per il quale ha chiesto un nuovo sopralluogo, senza però ottenere un riscontro.
A proposito della sua richiesta di un nuovo sopralluogo nella rete fognaria, la mamma di Kata ha dichiarato che quel tombino non era chiuso ed era pericoloso, quindi vuole che sia verificato che non sia caduta dentro. Per il 10 giugno, giorno in cui sarà passato precisamente un anno dalla scomparsa di Kata, la mamma ha organizzato una fiaccolata, a cui non potrà partecipare il padre, perché si trova in carcere per furto. A tal proposito, la mamma di Kata ha rivelato che l’uomo sta male e sarebbe caduto in depressione.