Giorgia Soleri, su Instagram, ha parlato del suo rapporto con l’attività sportiva, dopo avere rivelato di avere iniziato a praticare il gyrotonic, ovvero una pratica molto simile al pilates e allo yoga ma che mette insieme a questi anche i principi della danza e delle arti marziali, oltre che del nuoto. I movimenti infatti sono sferici, per cui servono massima flessibilità e coordinazione. I benefici sono numerosi, sia dal punto di vista psicologico che prettamente fisico. Da un lato si crea una importante energia, dall’altro si sviluppa la conicità dei muscoli e si migliora la postura.
L’attivista e influencer Giorgia Soleri è rimasta particolarmente sorpresa da questo sport, sebbene in passato fosse tutt’altro che un’amante del movimento. A tal proposito, ha raccontato un particolare aneddoto che l’ha vista protagonista anni fa. “Qua ridiamo e scherziamo ma io sono stata in grado di prendere il debito in educazione fisica pratica a scuola”, ha rivelato. Poi i dettagli su quanto le è accaduto: “L’esame è stato fare le battute di pallavolo. L’obiettivo era fare almeno 6 battute corrette su 10. Sapete quante ne ho fatte? 0, giuro. Mi hanno promossa per l’impegno: ce l’avevo messa tutta davvero”.
Giorgia Soleri e le difficoltà a scuola
Non è la prima volta che Giorgia Soleri parla delle sue esperienze a scuola, per lo più negative. “La mia carriera scolastica è stata un fallimento da ogni punto di vista, ci vuole un talento per essere così incapaci”, ha ribadito in questa occasione. In passato in particolare aveva raccontato di essere stata bocciata tre volte e poi di avere rinunciato a completare il percorso. È per questo motivo che non ha il diploma. È uno dei suoi più grandi rimorsi, tanto che ha ammesso di avere pensato di riprendere gli studi. Al momento però non lo ha ancora fatto.
È necessario sottolineare in tal senso che l’esperienza di Giorgia Soleri a scuola è stata fortemente condizionata dall’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività). È proprio per questo motivo che non riusciva a concentrarsi durante lo studio. Dopo la diagnosi è riuscita a capire come gestire meglio il problema, ma ad oggi ha ancora paura di confrontarsi con questa realtà.