Nel giorno del 21 giugno di ogni anno, il calendario martirologio della religione cristiana ricorda San Luigi Gonzaga. Fu un principe e poi un gesuita che dedicò tutta la vita ai poveri e ai malati e si distinse per il suo attivismo durante la peste che colpì Roma nel 1590. Il padre, fin da piccolissimo, volle educarlo alle armi: a soli 5 anni indossava già una corazza troppo pesante e rischiò di morire schiacciato dopo aver tirato un colpo di cannone. Ben presto, a 10 anni, Luigi si rese conto che la sua vita non dovesse essere quella e cominciò una dura diatriba con suo padre, intraprendendo il percorso verso Dio.
La storia di San Luigi Gonzaga: la rinuncia alla nobiltà e una vita dedicata ai più fragili
San Luigi Gonzaga nasce a Castiglione dello Stiviere, in provincia di Mantova, il giorno 9 marzo dell’anno 1568. Ha fatto parte della compagnia di Gesù ed è stato canonizzato nel 1726. La famiglia era piuttosto facoltosa: suo padre era proprio Ferrante di Gonzaga, primo Marchese della cittadina di Castiglione, mentre sua madre era Marta Tana, originaria della città di Chieri.
San Luigi nacque nel castello di famiglia e venne battezzato il 20 aprile del 1568 dal parroco all’interno di una chiesa un tempo dedicata a San Nazario e San Celso mentre oggi è il duomo di Castiglione. La sua famiglia era anche molto numerosa in quanto Luigi è stato il primo degli otto figli avuti e già all’età di 10 anni decise che avrebbe consacrato la sua vita al Signore. Sin da piccolo aveva grande propensione verso la preghiera e ogni giorno soleva recitare in ginocchio i sette salmi penitenziali.
Nel 1576 dovette trasferirsi a Firenze per via di una brutta epidemia che riguardò tutto il suo feudo ed ebbe l’opportunità di vivere presso il Granduca Francesco I de’ Medici. Nel capoluogo Toscano fece voto di verginità e tre anni più tardi andò a vivere alla corte di Mantova dove prenderà la decisione finale di non voler accettare il titolo di Marchese. Nel 1580 feve la prima comunione nella Diocesi di Brescia e poi nell’anno successivo si trasferì per un paio d’anni a Madrid dove iniziò degli studi in filosofia, teologia e matematica. Successivamente ampliò le sue conoscenze studiando lettere, scienze e filosofia.
In seguito entrò a far parte della compagnia dei Gesuiti, a 17 anni nel giorno del 25 novembre 1585. I suoi studi vennero portati avanti a Roma fino all’anno 1589 e in particolare fino al momento in cui sua madre gli chiese la sua presenza nel paese natale, affinché potesse gestire la successione del Marchesato di Solferino dopo la morte dello zio paterno Orazio Gonzaga. Dopo aver gestito correttamente la situazione e terminati gli studi a Milano, rientrò a Roma, ma dovete fare i conti con un periodo particolarmente difficile perché la capitale venne dilaniata da una serie di malattie infettive che portarono alla morte migliaia di persone e di diversi papi: la famosa peste del 1590.
Lui decise di occuparsi dei più bisognosi e di dare supporto ai malati, ma ben presto questo comportò per lui stesso la malattia e la morte a soli 23 anni. Il suo corpo fu tumulato nella chiesa di Sant’Ignazio sempre a Roma, mentre il cranio inviato alla Basilica realizzata nel suo onore nel paesino Natale di Castiglione delle Stiviere. Infine un’altra parte del suo corpo (la mandibola) si trova nell’attuale Chiesa Madre della cittadina di Rosolini nella provincia di Siracusa. San Luigi Gonzaga morì il 21 giugno del 1591
Le spoglie di San Luigi Gonzaga a Roma
La chiesa di Sant’Ignazio di Loyola si trova a Roma e in particolare nel rione di Campo Marzio. All’interno di questo edificio si trovano le spoglie mortali di San Luigi Gonzaga. La chiesa è stata realizzata in stile barocco a partire dal 1626 grazie al progetto realizzato dall’architetto Orazio Grassi. L’edificio religioso è ricco di numerose opere d’arte, tra cui anche la tomba di San Luigi Gonzaga e il magnifico organo a canne costruito dalla pontificia fabbrica d’organi Tamburini di Crema, nell’anno 1935. Da sottolineare che in questa chiesa sono presenti le spoglie mortali di altri personaggi di grande rilevanza nella storia cristiana come Roberto Bellarmino e Giovanni Berchmans.
Gli altri Santi del giorno
Il 21 giugno di ogni anno, oltre a San Luigi Gonzaga, si ricordano: San Mevenno, San Leutfrido, San Rodolfo, San Raimondo, il Beato Tommaso da Orvieto, il Beato Giacomo Morelle Dupas e San Giuseppe Isabel Flores.