Tutti sanno che a fondare Banca Mediolanum fu Ennio Doris, uomo d’affari morto nel 2021 all’età di ottantuno anno. Un impero lasciato nelle salde mani del figlio Massimo Antonio, ora impegnato a portare avanti la visione ereditata dal padre che nasce da lontano, circa quarant’anni fa, quando Ennio Doris ricevette da un falegname una somma di circa dieci milioni delle vecchie lire. “Si ricordi che io non posso permettermi di ammalarmi, altrimenti la mia famiglia non vive. Se lei gestirà bene i 10 milioni, tra 15 anni potrò avere una somma che mi permetterà di ammalarmi”, gli disse l’artigiano, in una condizione che intristì parecchio Doris.
In una intervista rilasciata a Forbes, a proposito di questo aneddoto, il banchiere raccontava di essere tornato a casa triste quella sera, “perché avevo capito che non potevo vendergli una polizza malattia”. “Ma io volevo vedermi come fa il medico con il paziente, esaminare i suoi problemi e dargli ciò che gli serve. Quindi dovevo avere a disposizione tutti i farmaci del mio settore”.
Com’è morto Ennio Doris? Una vita intensa e piena di successi fino a 81 anni
Fu così che Ennio Doris ebbe l’illuminazione fulminante per fondare la sua banca, decisivo a quanto pare fu l’incontro con Silvio Berlusconi, che lasciò il segno nel suo percorso imprenditoriale, come fece intendere lo stesso nel 1981, leggendo un’affermazione del Cavaliere rilasciata a Capital: “Se qualcuno ha un’idea e vuole diventare imprenditore, mi venga a trovare. E se l’idea è buona, ci lavoriamo insieme”. Ennio Doris lo prese di parole e lo raggiunse a Portofino per conoscerlo e condividere con lui la sua visione.
Nato nel 1940 a Tombolo, in provincia di Padova, Ennio Doris ha vissuto fino all’età di ottantuno anni: sulle cause della morte, la famiglia ha sempre mantenuto massima privacy, sebbene fosse risaputo che il banchiere fosse alle prese con qualche malattia e acciacco tipico della sua età.