A certificare la documentazione adeguata per poter concedere il bonus inerente alla ricerca e lo sviluppo delle aziende è il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Le imprese devono dimostrare che finalità dell’investimento sia in ottica di una “evoluzione tecnologica e innovazione estetica“.
I moduli non possono essere scaricati da chiunque, motivo per cui il MIMIT a maggio di quest’anno ha predisposto in via ufficiale l’albo dei certificatori consultabile dalle aziende tramite il canale ufficiale online.
Bonus per la ricerca e lo sviluppo: come ottenerlo?
In attesa che il Ministero rilasci le linee guida ufficiali i certificatori possono esclusivamente compilare e/o consultare i modelli predisposti, senza però poterli caricare all’interno della piattaforma.
Sul portale MIMIT si apprende una comunicazione importante:
«Solo dopo l’invio dell’iter ufficiale sarà possibile per i certificatori provvedere al caricamento delle certificazioni richieste dalle imprese e ad esse rilasciate».
I modelli stilati dal decreto ministeriale del 5 giugno sono suddivisi in due sezioni: nella prima è possibile consultare le informazioni generiche sia sull’azienda che sul certificatore, mentre nella seconda si leggono gli approfondimenti relativi ai requisiti tecnici, alle voci di spesa e ai progetti.
La documentazione prevede che i certificatori debbano dare informazioni specifiche su:
- Competenze tecniche e capacità organizzative dell’azienda che fa richiesta o dei soggetti esterni con delegazione;
- Voci di spesa;
- Requisiti tecnici per valutare la possibilità di accedere all’incentivo.
Credito d’imposta
La percentuale prevista per il credito di imposta da elargire alle aziende che usufruiscono del bonus per la ricerca e lo sviluppo 4.0 è dettata dalla legge 160/2019, commi da 200 a 203.
In base alla natura dell’investimento la cifra può variare dal 5% al 15% e su un tetto massimo che è rapportato al tipo di attività svolta.
Per i costi sostenuti in ricerca e sviluppo è previsto il 10% su un tetto massimo di 5 milioni di euro. Per il design, l’innovazione tecnologica e l’ideazione estetica l’incentivo è al 10% per il 2023 e al 5% per il biennio 2024 e 2025 con limite fissato a 2 milioni di euro.