Sono parole che non lasciano presagire nulla di buono quelle pronunciate da Aleksandar Vucic in una lunga intervista con l’emittente svizzera Die Weltwoche – citata da Tio.ch – nel corso della quale si è lanciato in una serie di ipotesi sul conflitto tra l’Ucraina e la Russia, sempre più permeato dai tentativi di ingerenza da parte di alcuni stati europei, come la Francia di Emmanuel Macron sul punto di inviare truppe a supporto di Kiev. Proprio questo atteggiamento di alcuni leader – che “vorrebbero vedere la vittoria di una parte o dell’altra” invece che la pace -, secondo Aleksandar Vucic, condurrà direttamente l’Europa e il mondo Occidentale schierato con gli USA verso una “vera catastrofe“.
“Il treno ha lasciato la stazione”, spiega il leader serbo citando una famosissima frase di Alan J. P. Taylor, “e nessuno può fermarlo. Stiamo assistendo all’oscuro punto finale di tutto ciò che accadrà in Ucraina”; mentre soffermandosi ancora un attimo sull’atteggiamento dei leader europei nei confronti dell’Ucraina, Aleksandar Vucic li accusa apertamente – senza fare direttamente nomi – di parlare “solo di guerra. Nessuno vuole la pace, nessuno ne parla. Si dice che dobbiamo vincere per assicurarci la pace futura”.
Aleksandar Vucic avverte l’Occidente: “Se non cessiamo le ostilità con Putin ci attende una catastrofe”
Il punto – sempre secondo Aleksandar Vucic – è che appare sempre più evidente che “l’Occidente crede di poter vincere facilmente contro Putin [e] vogliono sfiancarlo in Ucraina”, mentre nessuno si domanda veramente se “la pressione [sia] sufficiente per distruggere la Russia e rovesciare Putin”. Dal suo punto di vista la risposta è negativa, con l’Occidente che non fa altro che “sottovalutare la Russia e Putin“, mentre nasconde “ai popoli che pagheranno un prezzo molto alto”, mentre secondo Aleksandar Vucic l’unica cosa sensata da fare sarebbe “fermare qualsiasi tipo di volontà di guerra. Cercare di raggiungere un cessate il fuoco e poi negoziare per dieci, venti, trenta o cinquant’anni”.
Comunque sia, tutto in questo momento secondo il leader serbo ci sta conducendo direttamente verso una nuova guerra – che preferisce non chiamare “terza guerra mondiale”, ma solamente “un grande scontro” – che ormai “non è più molto lontana. Non più – ipotizza Aleksandar Vucic – di tre o quattro mesi [ma] c’è il rischio che accada prima di allora”. In gioco in Ucraina, chiude il serbo, ci sono diverse questioni importanti: da un lato un Occidente che non può perdere perché “in termini geopolitici si deteriorerebbe troppo” e alimenterebbe “ulteriori ostilità in futuro”; dall’altro una Russia che rischia di “non esisterebbe più e non sarebbe più organizzata come lo è oggi. Nessuna delle due può permettersi di perdere” e questo fa tornare Aleksandar Vucic al suo monito iniziale: “Ci stiamo avvicinando a una vera catastrofe“.