I PRIMI SONDAGGI POLITICI POST-EUROPEE 2024: CHI HA VINTO NELLA RILEVAZIONE IPSOS-PAGNONCELLI
Tra i primi sondaggi politici raccolti dopo i risultati delle Elezioni Europee 2024, Nando Pagnoncelli con Ipsos “fotografa” gli scenari principali emersi dal voto, consacrando una volta di più Giorgia Meloni la vera trionfatrice in Italia. Non che ci volessero i sondaggi a confermarlo visti i risultati della lista FdI (oltre alle 2 milioni di preferenze), resta però importante vedere il “sentiment” che l’elettorato ha raccolto nell’apprendere i dati in arrivo dalle urne: per il 50% dei rispondenti al sondaggio pubblicato dal “Corriere della Sera, la Premier Meloni è la trionfatrice assoluta delle Europee 2024, seguita ben distante al 29% dalla leader Pd Elly Schlein.
Per la protagonista del vertice G7 in Puglia il distacco da tutte le altre liste con annessi leader è incolmabile ad oggi: alla domanda infatti su chi si è rafforzato dopo il voto – tolto il 50% di Meloni e il 29% di Schlein – troviamo al 9% il n.1 di Forza Italia Antonio Tajani, al 5% il leghista Matteo Salvini, via via poi tutti gli altri compresi i veri sconfitti di queste Europee. Giuseppe Conte viene visto dal 29% come il vero perdente del voto europeo, seguito al 23% da Matteo Renzi e al 19% dal vicepremier Salvini, con il 12% per il leader di Azione Carlo Calenda.
LE CONSEGUENZE DOPO LE EUROPEE 2024: DAL “CAMPO LARGO” ALLA CRESCITA DELLA DESTRA, COSA DICONO I SONDAGGI POLITICI
Sempre secondo i sondaggi politici Ipsos di Pagnoncelli, tra le primissime conseguenze del voto europeo riguardano non solo i ruoli di vincitori e leaders, ma il crollo di alcune realtà nazionali come il M5s e l’area dell’ex Terzo Polo: «Sia il M5S, sia soprattutto le forze moderate (Azione e Stati Uniti d’Europa) hanno ottenuto risultati decisamente poco soddisfacenti. E infine si è prodotta una ridefinizione dei rapporti di forza nella maggioranza, con il sorpasso di Forza Italia sulla Lega», scrive il sondaggista sul “Corriere”.
FdI e Pd assieme fanno il 53% dei voti validi, ovvero una ridefinizione sempre più “bipolarista” della politica italiana: lo scontro Meloni-Schlein pare oscurare tutti gli altri, anche se occorre sempre ricordare come i voti per FdI e Pd assieme fanno solo il 25% degli aventi diritto totali; il che significa che l’astensionismo è ancora il vincitore n.1 di queste Elezioni. Ulteriori conseguenze del voto – riflettono i dati dei sondaggi politici Ipsos – arrivano sul futuro delle alleanze nei due grandi blocchi “prodotti” da queste Europee: da un lato, il Centrodestra di Governo che dovrebbe accrescere la coesione al 56%, nonostante le differenze. Dall’altro, il “campo largo progressista” promesso da Schlein dopo il voto in Europa è tutt’altro che vicino al realizzarsi: «se il 22% pensa che si andrà verso una coalizione progressista che comprenda Pd, M5S e Avs, il 14% prevede un allargamento anche alle forze centriste», ovvero Stati Uniti d’Europa-Renzi con Azione-Calenda. Vi è infine un 17% che punta sull’idea che «ognuno andrà per proprio conto e il 41% non è in grado di fare previsioni», conclude Pagnoncelli.