Una premessa ministeriale: “Cultura e turismo sono elementi inscindibili per una lungimirante politica di sviluppo del l’Italia, che gode di uno straordinario patrimonio storico, artistico, archeologico e paesaggistico frutto delle numerose civiltà fiorite nei millenni sul nostro territorio e della lunga, perdurante interazione tra uomo e natura in tutte le nostre regioni. Un’eredità che è stata sostanzialmente rispettata e anzi ha ispirato lo sviluppo urbano e extraurbano delle diverse aree del Paese senza ostacolare, anzi accompagnando la rapida trasformazione della nazione da agricola a industriale. Questo carattere originale viene riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo ed è nostro dovere preservarlo e valorizzarlo il più possibile con forme di turismo sostenibile che rispettino il territorio e ne favoriscano la crescita sociale, civile ed economica”.
Recependo anche le linee guida del ministero al Turismo, il Veneto procede, stabilendo che sostenibilità e qualità, governance, destinazioni, brand, innovazione pervasiva, impresa e lavoro, modelli e prodotti debbano essere le direttrici sulle quali si dovrà concentrare il confronto condiviso che porterà al nuovo Piano Strategico del Turismo Veneto 2025-27, che delineerà le criticità e le strategie future di quella che, con 18 miliardi di fatturato, è la prima industria regionale e probabilmente una tra quelle più soggette alle dinamiche dei flussi, a iniziare dall’overtourism. Questa terza edizione del piano porterà al 2027, si spera, con una vision chiara, proprio grazie all’impegno e alla condivisione da parte di tutta la filiera del comparto. Parola di Federico Caner, assessore al Turismo della Regione, che ha aperto l’altro giorno a Venezia, a palazzo Grandi Stazioni, il nuovo percorso partecipativo che porterà alla stesura del terzo Piano Strategico del Turismo del Veneto, che segue in ordine cronologico quelli 2018-21 e 2022-24, che hanno dato attuazione ai Piani Turistici Annuali. “Oggi abbiamo di fronte numerose sfide, dal digitale, con il quale dobbiamo confrontarci, dall’intelligenza artificiale per una gestione innovativa delle destinazioni, alla valorizzazione del capitale umano con necessari e adeguati investimenti nella formazione del personale e per creare nuovo appeal al lavoro nel turismo. Il Piano Strategico Regionale è la base per costruire il futuro del Veneto, non solo in ambito turistico. È l’innesco che accenderà tutta una serie di riflessioni su ambiti trasversali, ma che indirettamente costituisce la forza dell’offerta turistica regionale e della sua crescita”.
All’evento di lancio che dà il via ufficiale alla riprogrammazione delle strategie turistiche del Veneto (che ha visto la partecipazione dei componenti della Cabina di regia assieme ai rappresentanti e agli stakeholder dell’industria del turismo del Veneto) seguiranno i tavoli di lavoro tematici e itineranti per cinque sessioni complessive, a Venezia (25-26 giugno), Treviso (9-10 luglio) e Padova (23-24 luglio). “Un momento importante di confronto tra istituzioni, associazioni e categorie per delineare il futuro dei nostri territori – ha sottolineato Roberta Nesto, presidente della Conferenza dei Sindaci del Litorale Veneto -. Il piano strategico è una grande opportunità per valorizzare le risorse uniche del nostro territorio, migliorare i flussi turistici e garantire uno sviluppo sostenibile che rispetti l’ambiente e le nostre tradizioni a favore di tutti i residenti”.
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