Sergio Bernardini è conosciuto e ricordato ancora oggi come il Re de La Bussola, storico locale notturno toscano, che ha lanciato artisti del calibro di Mina. Fondatore di uno dei locali più alla moda e in voga degli anni ’60 e ’70 in Italia e nel mondo, Bernardini ha portato sul palcoscenico de La Bussola tutti i più grandi artisti della musica italiana ed internazionale. Da Frank Sinatra, Fabrizio De André, Mina, Adriano Celentano, Luciano Tajoli, Fred Bongusto, Milva, Peppino di Capri, The Platters, Ray Charles, Wilson Pickett, Tom Jones, Joséphine Baker, Shirley Bassey, Grace Jones e tanti altri sono stati gli artisti che con le loro canzoni hanno impreziosito le serate de La Bussola, uno dei locali simbolo della Versilia negli anni ’50.
Non solo, dopo il grandissimo successo de La Bussola, Sergio Bernardini crea anche il Bussolotto, un locale di musica jazz dove si sono esibiti Romano Mussolini, Chet Baker, João Gilberto e Renato Sellani. In pochi sanno che fu proprio Bernardini a volere sul palcoscenico Fabrizio De Andrè la prima volta dal vivo con un tour di 100 date. Da non dimenticare poi le serate di Mina che concluse, nell’estate del 1978, la sua trionfale carriera prima di dare addio alle scene. Il Re della Bussola è stato anche produttore televisivo e presidente della squadra calcistica del Pietrasanta.
Sergio Bernardini, il ricordo del figlio: “era un visionario”
La vita di Sergio Bernardini è stata improvvisamente spezzata all’età di 68 anni a causa di un incidente stradale lungo l’Autostrada Torino-Piacenza nei pressi di Asti. Il figlio Mario Bernardini dalle pagine del Corriere della Sera ha ricordato il papà dicendo: “era un visionario. L’obiettivo della sua vita era stupire il pubblico. Era quasi una mania”. Sono tanti, troppi i ricordi che il figlio lega al papà con cui non ha mai fatto un bagno: “sono cresciuto a Milano: mia madre, io e mio fratello raggiungevamo papà d’estate. L’ho visto andare al mare solo nelle vesti di nonno, con mio figlio”.
Proprio il figlio di Sergio Bernardini ricordando lo storico locale La Bussola ha confessato: “era il suo lavoro. Mia mamma ci è andata due volte in tutto e una era nel 1977, per il mio matrimonio”. Infine su Mina ha detto: sarebbe diventata grande comunque, ma papà la lanciò. Erano grandi amici”.