Fra i grandi protagonisti della prima prova della maturità 2024 vi è anche Rita Levi Montalcini. Il ministro dell’istruzione ha scelto per questo primo step dell’esame di quinta superiore la sua opera “Elogio dell’imperfezione” come traccia per la tipologia C, il tema d’attualità. Ovviamente Rita Levi Montalcini non ha bisogno di presentazioni ma se ci fosse qualcuno che la conoscesse solo di nome, ecco una breve bio di quella che viene considerato uno dei personaggi più influenti del 20esimo secolo. Rita Levi Montalcini è infatti una delle poche neurobiologhe d’Italia, senza dubbio uno delle prime, nonché una delle più grandi scienziate del nostro Paese e non solo.
A testimonianza di ciò, il prestigioso riconoscimento del Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia ottenuto nel 1986, a seguito della nota scoperta dell’NGF, acronimo di “Nerve growth factor”, che si può tradurre in fattore di crescita nervoso. Si tratta di fatto di una piccola proteina che è coinvolta nello sviluppo del sistema nervoso dei vertebrati, e che è composta in totale dai due unità di 118 aminoacidi ciascuna.
RITA LEVI MONTALCINI CHI È, PRIMA PROVA MATURITÀ 2024: GLI ANNI DEGLI STUDI
Rita Levi Montalcini ovviamente ottenne grande visibilità a livello internazionale grazie al riconoscimento, ed è stata anche la prima donna che venne ammessa presso l’Accademia Pontificia delle scienze. Le sue origini vanno ritrovare in quel di Torino, dove il 22 aprile del 1909 venne al mondo da una famiglia ebrea. Il papà, come molti padri dell’epoca, aveva in mente per la figlia un futuro ben diverso da quello che poi si concretizzò; voleva infatti per la piccola Rita un futuro da moglie e mamma, ma la stessa disobbedì in qualche modo al padre iscrivendosi all’università di Torino, presso la facoltà di Medicina.
Ottenne il massimo dei voti laureandosi con la lode nel 1936 dopo di che iniziò la sua specializzazione in neurologia e psichiatria. Nel 1938 fu però costretta a lasciare l’Italia per trasferirsi in Belgio a causa dell’emanazione delle leggi razziali, ma non per questo interruppe i suoi studi, continuando quindi a specializzarsi presso l’Istituto di Neurologia dell’Università di Bruxelles che la ospitò.
RITA LEVI MONTALCINI CHI È, PRIMA PROVA MATURITÀ 2024: GLI ANNI DOPO LA GUERRA
Caduto il fascismo, Rita Levi Montalcini tornò in Italia, nella sua Torino, dove costituì un laboratorio nella propria camera da letto di modo da poter continuare a studiare. Scampata alle deportazioni, visse in prima persona comunque la guerra, visto che nel 1944 divenne medico delle forze armate, di fatto arruolandosi. Concluso il secondo conflitto mondiale tornò nuovamente a studiare, dopo di che nel 1947 si trasferì oltre oceano, accettando un prestigioso incarico presso la Washington University.
Iniziò da lì una luminosa carriera che la porterà appunto alla scoperta negli anni ’50 dell’NGF (riconoscimento però ottenuto solo nel 1986), seguendo poi anche vari progetti negli Stati Uniti e in Italia. Gli ultimi avvenimenti importanti risalgono al 1992, quando fondò con la sorella la fondazione Rita Levi Montalcini per aiutare le donne africane a studiare, mentre nel 2001 fu invece nominata senatrice a vita. Arrivò la morte nel 2012 all’età di 103 anni.