Passa al Senato la riforma costituzionale sul premierato. Ora il testo deve passare all’esame della Camera, con un iter ancora lungo, che prevede un altro passaggio ad entrambi i rami del Parlamento, dove dovrà raggiungere la maggioranza dei 2 terzi dei membri. Se questa soglia non sarà raggiunta il testo sarà sottoposto a referendum. Al di là del lungo procedimento il testo non risulta scevro da critiche. Nelle scorse ore, come riporta Il Fatto Quotidiano, a schierarsi contro è stata la costituzionalista Roberta Calvano.
Sarebbero 180 i sostenitori dell’appello rivolto contro il premierato, supportato dalla senatrice a vita Liliana Segre e tra cui troviamo proprio Calvano. É stato in particolare al programma Omnibus su La7 che si è consumato uno scontro tra il giornalista di Libero Francesco Specchia e la docente dell’Università Unitelma de La Sapienza.
PREMIERATO: SU COSA VERTONO LE CRITICHE
Se da un lato c’è chi ritiene che la posizione di malcontento dei costituzionalisti sia solo ideologica, Roberta Calvano ha voluto spiegare le ragioni della contrarietà al premierato. Il fulcro delle critiche si incentrano sul timore della creazione di un sistema ibrido, a metà tra forma di governo parlamentare e presidenziale, che potrebbe creare contraddizioni con la nostra Costituzione, al punto da renderla perfino illiberale. E poi c’è la figura del Presidente della Repubblica, che verrebbe svuotata di alcuni suoi poteri. Si pensi alla nomina dei senatori a vita, allo scioglimento di una sola Camera, all’individuazione del premier e alla soluzione delle crisi. Se già quindi ricopriva, per definizione, un ruolo per gran parte simbolico, adesso potrebbe addirittura quasi apparire superflua la sua presenza.
Infine la Calvano, in modo provocatorio, ha avanzato l’ipotesi di una lista minoritaria che potrebbe proporre come candidato premier un volto noto, nello spettacolo, come nel mondo del calcio o dei social. Se ad esempio fosse candidato Totti avrebbe un riscontro popolare eccezionale potendo risultare vincente, e prevalendo così sugli altri candidati magari con più esperienza nel mondo politico.
LA QUESTIONE DEL VOTO DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO
Un ultimo punto su cui si è soffermata ancora la Calvano è la questione del voto degli italiani all’estero. Se infatti fino ad oggi il loro voto permette di eleggere un numero ridotto di deputati e senatori, con la riforma del premierato assumerebbe invece un altro peso. “Dagli italiani all’estero potrebbe derivare l’elezione del premier e anche l’attribuzione del premio di maggioranza“, sostiene la costituzionalista. Un aspetto di non poco conto infatti se consideriamo che gli italiani all’estero ammontano allo stato attuale a circa 5 milioni.
In tutto questo Roberta Calvano riscontra non del semplice ideologismo, come viene sospettato dalla controparte, ma una mancanza di razionalità in un modello che si discosta in maniera eccessiva dalle fondamenta della nostra Costituzione, creando confusione.