Dramma a Torino dove un ragazzino di 12 anni, Andrea Vincenzi, è morto a seguito della Pertosse. Un decesso che, come scrive il Corriere della Sera nella sua edizione Torino online, potrebbe nascondere un caso di malasanità o comunque un possibile errore medico: ma cerchiamo di capire nel dettaglio cosa sia accaduto al povero 12enne di cui sopra. La vittima era un giovane atleta, un baby calciatore del Gassino-San Raffaele che lo scorso 22 febbraio era morto ma dopo essere stato dimesso per ben tre volte in 48 ore dal pronto soccorso dell’ospedale di Chivasso.
Il giovane aveva una sospetta polmonite e in seguito ad un ricovero d’urgenza presso il regina Margherita di Torino le sue condizioni fisiche erano degenerate ed aveva quindi esalato l’ultimo respiro. Sulla vicenda è stata aperta una indagine a seguito di una denuncia dei genitori del ragazzino e in queste ore sono stati pubblicati gli esiti della consulenza tecnica che la Procura di Ivrea aveva chiesto al dottor Alessandro Marchesi, inerente appunto la morte di Andrea Vincenzi.
12ENNE MORTO A TORINO PER PERTOSSE: “INIZIALMENTE SI IPOTIZZAVA UNA POLMONITE”
«A causare l’insufficienza respiratoria fatale – si legge su una perizia di 29 pagine – fu una pertosse e non una polmonite, come ipotizzato inizialmente». L’esperto suggerisce nella stessa relazione una nuova perizia da parte di un pediatra per valutare se le cure rivolte dall’equipe medica dell’ospedale di Chivasso al giovane siano state adeguate. E’ emerso, come detto sopra, che Andrea avesse la pertosse che lo ha portato ad avere una difficoltà respiratoria e una tosse definita “abbaiante” fin dalla prima visita in ospedale.
Il 12enne era stato vaccinato ma aveva comunque contratto il batterio che ha poi infettato i polmoni arrivando a causare il decesso in soli 5 giorni dai primi sintomi, una morte flash e assolutamente choc. Secondo la perizia i medici che lo hanno avuto in cura non si sarebbero accorti della gravità della situazione, in particolare del versamento pleurico associato al collasso del polmone destro: quest’ultimo è stato trovato con ben tre litri di liquido ematico all’interno, e sarebbe sfuggita la presenza del bordetella pertussis, il batterio appunto della pertosse.
12ENNE MORTO A TORINO PER PERTOSSE: UNA DIAGNOSI SBAGLIATA?
I medici avevano diagnosticato al 12enne una infezione da mycoplasma pneuminiae, invece esclusa dopo che è stato eseguito l’esame autoptico da parte del medico legale incaricato. Nelle 29 pagine di perizia viene segnalato che il batterio della pertosse era diventato escape vaccinale un termine medico tecnico per definire il fatto che lo stesso era stato «capace di indurre l’infezione anche in soggetti vaccinati» e per cui «il periodo di incubazione varia da 7 a 10 giorni e la trasmissione avviene mediante droplets da persona a persona nel raggio di un metro determinando un’infezione caratterizzata da elevatissima contagiosità». Attualmente vi è un fascicolo aperto in procura contro ignoti: i genitori di Andrea vogliono conoscere la verità.