Avere un partita IVA in Italia significa essere consci di pagare delle tasse salate. I mesi estivi sono quelli particolarmente impegnativi: tra saldo e primo acconto IRPEF le somme da uscire sono ingenti.
Grazie alla recente novità della riforma fiscale gli imprenditori possono godere di una proroga fino al 31 agosto ma con una maggiorazione dello 0,40%.
Acconti partita IVA: come ci si può salvare dai debiti
Il calendario fiscale cambia per ogni imprenditore italiano. Da quest’anno chi è in regime forfettario e chi è soggetto all’ISA ha una scadenza diversa da privati e società che invece verseranno saldo 2023 e primo acconto IRPEF, IRES e IRAP sempre l’1° di luglio.
Vediamo insieme quali sono le differenze fiscali che ci attendono:
Ecco la tabella HTML formattata con le informazioni sulle date di scadenza e le note:
Data di Scadenza | Note |
---|---|
1° luglio | Saldo e primo acconto per società di persone, soci e persone fisiche soggetti a IRES. |
31 luglio | Saldo e primo acconto con maggiorazione dello 0,40% per i contribuenti che presentano il 730 senza sostituto d’imposta. |
30 agosto | Saldo e primo acconto con maggiorazione dello 0,40% per le P.IVA (anche i forfettari). |
30 novembre | 2° acconto 2024. |
La scadenza per presentare la dichiarazione dei redditi è fissata al 31 ottobre (e non più al 15 di ottobre).
Concordato preventivo biennale
La nuova riforma fiscale ha apportato delle modifiche anche al concordato preventivo biennale. Ora il software e pronto e starà al contribuente decidere se accettare o rifiutare la proposta che gli viene posta dal sistema.
Il programma elabora dei calcoli personalizzati ma anche statici basati su alcune informazioni standard, come ad esempio il reddito medio di un lavoratore impiegato in uno specifico settore.
Il Decreto Ministeriale del 14 giugno mette in risalto cosa accade in caso di un rifiuto:
“La mancata accettazione della proposta non produce alcuna conseguenza negativa automatica a carico degli interessati, con particolare riferimento alla valutazione del loro livello di affidabilità fiscale che […] resta predisposizione subordinata a specifiche attività di analisi del rischio”.