Si torna a parlare delle nuove regole sulle criptovalute ma questa volta le pene per gli inadempienti dovrebbero essere più rigide (anche penali).
Il Consiglio dei Ministri sta valutando le possibili punizioni da affliggere ai cittadini che non si adeguano al regolamento previsto per le crypto attività. Sia Consob che Banca di Italia avranno l’onere degli accertamenti.
Nuove regole criptovalute: quali pene ci aspettano?
Il tema delle criptovalute si fa sempre più caldo. Il nuovo decreto legge propone delle pene più severe, espandendo le sanzioni dalla sola multa amministrativa arrivando a quella penale.
Multe pecuniarie
Le nuove regole delle criptovalute impongono delle multe ancora più salate sia per le persone fisiche che per le società. Ai privati spettano sanzioni pecuniarie da 5.000€ fino a 75.000€.
Alle società potrebbero essere addebitate sanzioni da 30.000€ fino a 5.000.000€. E come se non bastasse: una multa tra il 3% e il 12% del fatturato se la pena dovesse essere ancora più severa.
Multe penali
Cambiamenti in arrivo – e pene severe – a discapito dei fuffa guru non autorizzati. Il nuovo Decreto implica maggior attenzione a chi offre servizi nel settore (dall’offerta al pubblico all’emissione delle crypto):
“Offre al pubblico token collegati ad attività ovvero ne chiede e ottiene l’ammissione alla negoziazione”.
Ma non solo: si aggiungono pene ancora più severe con il carcere da sei mesi a 4 anni per chi presta servizi non ammessi nel Decreto:
Una persona non presta servizi per le cripto-attività all’interno dell’Unione, a meno che tale persona sia:
a) una persona giuridica o un’altra impresa autorizzata come prestatore di servizi per le cripto-attività in conformità dell’articolo 63;
b) un ente creditizio, un depositario centrale di titoli, un’impresa di investimento, un gestore del mercato, un istituto di moneta elettronica, una società di gestione di un OICVM o un gestore di un fondo di investimento alternativo autorizzato a prestare servizi per le cripto-attività a norma dell’articolo 60.