Una madre è stata condannata a cinque anni e quattro mesi di carcere con il rito abbreviato per aver abbandonato il proprio figlio disabile. Quest’ultimo, come racconta l’agenzia di stampa Ansa attraverso il proprio sito web, era costretto a trovare da mangiare fra i rifiuti dei vicini, visto che sua mamma di fatto non si prendeva cura di lui. L’episodio è avvenuto in quel di Torino e anche il compagno della donna è stato condannato, entrambi accusati di aver ridotto in fin di vita il ragazzo disabile che era arrivato a pesare solo trenta chili nonostante avesse 20 anni.
Durissimo il commento del procuratore aggiunto Cesare Parodi, così come precisa il quotidiano Repubblica, che nella sua requisitoria aveva spiegato al giudice che nel corso della sua carriera si è sempre occupato della tutela delle persone più fragili e deboli, ma solamente in altre rarissime occasioni aveva potuto constatare un quadro così drammatico.
FIGLIO DISABILE ABBANDONATO “SAREBBE POTUTO MORIRE”
Secondo lo stesso Parodi “Sarebbe stata questione di ore, non di giorni, e questo ragazzino sarebbe morto”. Il ragazzo era ridotto di fatto in pelle e ossa, uno stato fisico choc che allo stesso procuratore aggiunto ha ricordato le immagini degli ebrei nei campi di concentramento nazisti durante la seconda guerra mondiale. Ma non finisce qui perchè oltre ad essere completamente denutrito e in uno stato di salute compromesso, il ragazzo era pieno di lividi e aveva anche i vermi che gli uscivano dalle orecchie.
Uno stato fisico così grave al punto che i medici dell’ospedale, quando l’hanno preso in carico, non erano certi di poterlo salvare, temendo per la sua dipartita. Fortunatamente il personale sanitario è riuscito nel miracolo e dopo aver curato il ragazzo disabile sono riusciti piano-piano a farlo riprendere. Due mesi dopo il ricovero il giovane è stato quindi affidato ad una comunità alloggio.
FIGLIO DISABILE ABBANDONATO: MADRE CONDANNATA. COSA SI LEGGE NEL CAPO DI IMPUTAZIONE
Secondo quanto si legge nel capo di imputazione, riportato sempre dall’Ansa, il ragazzo disabile era affetto da un ritardo mentale e sarebbe stato sottoposto ad una serie di condotte violente, come ad esempio “costrizioni al letto con cinghie, sopraffazioni, privazioni materiali di cibo”, oltre ad una vita in condizioni igieniche ritenute “pessime”, al punto che è stato reso necessario il ricovero, così come confermato dalle cartelle cliniche inerenti l’agosto 2021. Ad avvalorar questo quadro quasi da film horror anche la testimonianza dei vicini di casa del povero disabile, tenendo conto che gli stessi lo hanno visto rovistare nella loro spazzatura, pur di trovare qualcosa da mangiare.
La mamma della vittima, a sua discolpa, aveva spiegato che doveva occuparsi anche di altre due figli, e che essendo tutto il giorno al lavoro del ragazzo disabile se ne sarebbe dovuto occupare il suo compagno, ma evidentemente lo stesso non faceva il suo dovere da “padre”. Per loro è giunta la condanna per maltrattamenti e lesioni, sospendendo inoltre la potestà genitoriale della mamma, e disponendo anche un risarcimento di 25mila euro in favore del ragazzo. Una condanna che, visto lo stato in cui è stato ridotto il giovane, appare quasi molto lieve.