Talentuoso musicista, amato da chiunque abbia avuto il piacere di conoscerlo e – purtroppo – brutalmente ucciso per una lite come tante altre degenerata nel peggiore degli epiloghi: il riferimento è al 24enne Giovanbattista Cutolo, conosciuto da tutti con l’appellativo di ‘Giogiò’, e strappato dalla vita da un 17enne napoletano pregiudicato che in una tristissima notte estiva dello scorso agosto non ci ha pensato due volte a sparare contro il musicista. Su Giovanbattista Cutolo negli ultimi mesi – quasi in segno di riconoscenza e rispetto da parte di un’intera nazione – sono state dette centinaia di cose diverse e proprio questa sera il giovanissimo musicista sarà anche protagonista della trasmissione ‘Storie di donne al bivio‘ dove (ri)vivrà grazie al ricordo e al racconto di sua madre: Daniela di Maggio.
La cronaca di quella notte è tristemente nota – e a brevissimo ci torneremo -, ma in questi mesi sembra che le varie ricostruzioni si siano sempre concentrate sull’omicidio, sul 17enne responsabile e sui quei ‘futili motivi’ che hanno giustificato (o meglio: causato) la morte del ragazzo; mentre noi vogliamo anche ricordare la persona che era Giovanbattista Cutolo. Nato nel napoletano il 4 agosto del 1999, fin da piccolissimo ha mostrato un fermo amore per la musica, tanto da scegliere come scuola superiore il Conservatorio di San Pietro: quando è stato ucciso – 27 giorni prima del suo 25esimo compleanno – stava frequentando l’ultimo anno e sarebbe dovuto entrare nella prestigiosa orchestra del Teatro Ariston.
Giovanbattista Cutolo, com’è morto il figlio di Daniela di Maggio: l’omicidio per ‘futili motivi’ a Napoli
Purtroppo la storia e la vita di Giovanbattista Cutolo si esauriscono qui, in quel 31 agosto del 2023 quando si è trovato – suo malgrado – sulla strada di una baby gang partenopea, capitanata (per così dire) da un 17enne che nel frattempo è stato condannato a 20 anni di reclusione, con tanto di attenuanti per aver scelto il rito abbreviato. Non sappiamo nulla del killer, se non che aveva già dei piccoli precedenti e che proveniva da una famiglia di pregiudicati; ma queste righe – ci fa piacere ripeterlo – sono dedicate a Giovanbattista Cutolo e alla sua morte del tutto ingiustificata.
Tornando con la mente a quel terribile giorno di agosto, molti ricorderanno che il musicista 24enne aveva finito le prove dell’orchestra quando decise di raggiungere alcuni amici in Piazza Municipio a Napoli per il compleanno di uno del gruppetto: un panino al volo, qualche battuta, alcuni scambi di opinione e il gruppetto viene interrotto dal 17enne e dalla sua ‘paranzella’ che hanno preso di mira un amico di Giovanbattista Cutolo perché – e qui veniamo ai ‘futili motivi’ – aveva parcheggiato male uno scooter.
Segue un piccolo battibecco, volano alcune parole poco simpatiche e il 17enne con i suoi amici si allontana: tutto sembrava tornato alla normalità, almeno fino a notte fonda quando il gruppetto è tornato sulle tracce di Giovanbattista Cutolo e dei suoi amici, innescando una nuova lite. Questa volte oltre alle parole volano anche le mani e Giogiò viene colpito con uno sgabello; scoppia il caos, il 17enne esplode tre colpi di pistola (le telecamere ricostruirono ad altezza uomo) che colpiscono Giovanbattista Cutolo: inutile la corsa in ospedale, in pochi minuti il 24enne ha esalato l’ultimo respiro.