Omicidio di Fabrizio Piscitelli detto Diabolik, Fabrizio Capogna, ex boss ora pentito, espone al processo per il delitto, la ricostruzione delle dinamiche che si celano dietro il traffico di droga a Roma. Nella lunga testimonianza, i racconti di come, abituato a lavorare nell’ambito dello spaccio fin da bambino, sia in breve tempo arrivato a conquistare tutto il giro della capitale e a vendere fino a 120 chili di cocaina al mese. Il 40enne collaboratore di giustizia, che insieme al fratello Simone sta facendo tremare i personaggi della malavita romana a causa delle sue rivelazioni, ha inoltre affermato di aver scelto il pentimento proprio perchè la sua vita era in pericolo a causa delle costanti minacce da parte di esponenti di clan rivali, che lo avevano accusato di tradimento per aver concluso affari con la mafia albanese pur di ottenere un prezzo più basso sulla droga da immettere nel mercato.
Gli investimenti erano da oltre due milioni e mezzo di euro ogni mese, i carichi arrivavano con camion che trasportavano alimenti, e per questo motivo, come rivela Fabrizio Capogna, erano autorizzati a circolare anche durante il lockdovwn. Che è stato proprio il periodo durante il quale il pentito avrebbe lavorato di più a Roma, diventando, come si definisce lui stesso: “Il re della cocaina“.
Omicidio Fabrizio Piscitelli “Diabolik”, il pentito Capogna conferma i nomi dei presunti mandanti
Fabrizio Piscitelli, noto anche negli ambienti dello spaccio e degli ultras della Lazio come “Diabolik“, è stato ucciso nel 2020. Il delitto fu una vera e propria esecuzione con un colpo di pistola alla nuca. Nel 2023 fu arrestato il presunto colpevole, cioè Raul Esteban Calderon, considerato l’esecutore materiale. Tuttavia restano ancora molti misteri sui veri mandanti dell’omicidio. Per questo sono stati coinvolti numerosi testimoni e protagonisti della criminalità romana soprattutto nell’ambito dello spaccio di droga.
I racconti del pentito Fabrizio Capogna, ora potrebbero portare ad una svolta nelle indagini, proprio perchè si attendono rivelazioni in merito ai rapporti tra alcuni clan malavitosi e Fabrizio Piscitelli, Diabolik, che era stato già coinvolto in numerose altre inchieste proprio sui rapporti tra traffico di droga e ultras. Il capo degli “Irriducibili” infatti, aveva numerosi precedenti penali a carico, compresa la tentata estorsione ai danni di Claudio Lotito e un grosso traffico di hashish dalla Spagna. Nel processo quindi potrebbero ora emergere altri particolari importanti, per fare chiarezza sulle dichiarazioni di Fabrizio Capogna, che ha già confermato la presunta colpevolezza dei due trafficanti di droga Giuseppe Molisso e Leandro Bennato, ritenuti mandanti dell’omicidio Diabolik.