Si riapre – almeno figurativamente – il caso relativo a Jeffrey Epstein con la pubblicazione dei verbali del primissimo processo con giuria popolare a cui si sottopose nel 2008 e che portò ad una condanna ad appena 13 mesi di reclusione; nonostante l’accusa parlasse di un’intricatissima trama di abusi sessuali su decine e decine di minorenni adescate dal milionario con la complicità del suo entourage e – in particolare – della sua ex fidanzata Ghislaine Maxwell che attualmente è condannata per traffico sessuale e in attesa del processo d’appello. Tornando al punto di partenza: i verbali desecretati sull’udienza a carico di Jeffrey Epstein dimostrerebbero il chiaro intento dell’ex procuratore di Palm Beach e della procuratrice capo sul caso sul milionario (rispettivamente Barry Krischer e Lanna Belohlavek) di sminuire la posizione e il racconto delle vittime per ridurre le accuse a carico di quello che all’epoca era uno degli uomini più ricchi e potenti negli States.
Prima di arrivare ai verbali vale la pena ricordare le ricordare le tappe di questo lungo processo che è iniziato nel 2008 e si è concluso solamente 11 anni più tardi: inizialmente Epstein venne portato ‘alla sbarra’ dalla testimonianza di almeno due vittime minorenni, ma dal processo ne uscì con una condanna minore per “prostituzione”. Passò in carcere – con ampissimi privilegi che non vengono mai concessi ad alcun detenuto – solamente 13 mesi e dopo la scarcerazione pare che abbia ripreso ad abusare di diverse giovanissime vittime; ma poi nel 2018 ci fu una svolta grazie ad un’ampia inchiesta del Miami Herald che portò la corte di New York a riaprire il caso: il milionario venne preventivamente incarcerato in attesa del processo, ma dopo un solo mese in carcere è morto – secondo la versione ufficiale – per impiccagione.
Cosa dicono le carte desecretate sul processo contro Jeffrey Epstein
Le carte di cui parliamo in questo articolo – citate sempre dal Miami Herald – si riferirebbero a quel primo processo in cui Jeffrey Epstein riuscì ad evitare (per ragioni che fino ad oggi non erano mai state veramente chiarite) le accuse per il reato di abuso sessuale su minori; secondo l’attuale procuratore di Palm Beach – Luis Delgado – dietro ci sarebbe stata una trattative segretissima tra il milionario e gli inquirenti per dipingere le vittime come delle vere e proprie prostitute. “Avevano prove di numerose vittime – spiega dopo la pubblicazione delle carte uno degli avvocati delle vittime di Epstein – per dimostrare che era un predatore sessuale seriale [ma i Procuratori] hanno inquinato il loro caso per avere una scusa per non procedere con l’accusa“.
A processo – e qui veniamo alle carte desecretate nella giornata di ieri – la procuratrice Belohlavek ha sminuito le vittime, definendole con la giuria delle “prostitute”, provenienti da famiglie disagiate e puntando quasi tutto sul fatto che almeno una delle due avrebbe ricevuto in cambio di una prestazione sessuale una somma di 200 dollari. Non solo, perché secondo la versione della procuratrice Epstein non era al corrente dell’età delle vittime, seppur almeno una di loro ha raccontato di aver detto chiaramente di essere una 14enne e di aver parlato – durante i loro incontri a porte chiuse – con il milionario dei suoi studi nella locale scuola superiore.
Interessante l’opinione dell’attuale procuratore di Palm Beach Luis Delgado che desecretando le carte sul processo contro Epstein l’ha definito “il pedofilo più infame della storia americana” sottolineando che per “quasi 20 anni” è riuscito a “rendere vittime alcune delle persone più vulnerabili della contea (..) piegando il sistema della giustizia penale e l’opinione del pubblico“.