ELEZIONI FRANCIA 2024, GLI ULTIMI SONDAGGI DOPO LE DESISTENZE: MAGGIORANZA LONTANA PER LE PEN, MACRON ANCORA KO
I primi sondaggi politici registrati dopo gli accordi di desistenza in vista dei ballottaggi Elezioni Legislative Francia 2024 stanno creando non poche preoccupazioni nel Rassemblement National: il “blocco anti-Le Pen” messo in campo da Emmanuel Macron e dal Nuovo Fronte Popolare di Melenchon e Glucksmann sembrerebbe funzionare, almeno nelle proiezioni dei seggi stimate dall’ultimo sondaggio Toluna Harris Interactive per Challenges, M6 e RTL.
Il Rassemblement National nei 501 seggi ancora da assegnare dopo il primo turno viene dato tra i 190 e 220 seggi complessivi, ben lontani dai 289 che servirebbero per la maggioranza assoluta dell’Assemblea Nazionale: nulla è perduto, dato che per il particolare sistema elettorale francese è molto complesso avere una previsione certa sui risultati dei ballottaggi in arrivo questa domenica 7 luglio 2024. Se però andasse come questi sondaggi, ecco che la “barriera” posta da Macron contro la destra in Francia sarebbe calata per l’ennesima volta in questi ultimi decenni. Dietro al RN il Nouveu Front Popolaire (NFP) avrebbe tra i 159 e i 183 deputati, con invece la coalizione centrista di Macron “Ensemble” ancora sconfitta con 110-135 seggi.
I Repubblicani con i 30-50 avrebbero ancora un ruolo non da poco, visto che potenzialmente potrebbero costituire un’alleanza con Marine Le Pen e Jordan Bardella per formare il Governo di Francia, elemento però escluso dalla parte più “gollista” che fa capo a Nicolas Sarkozy, intenzionato a chiudere ogni dialogo con l’RN almeno per il momento. Il sondaggio sui ballottaggi delle Elezioni Francia 2024 è stato raccolto dopo la scadenza delle presentazioni di lista, con il numero di “triangolari” usciti al primo turno drasticamente ridotto a 95 (281 i ritiri ufficiali): su quei seggi la destra ha ancora un netto vantaggio mentre potrebbe fare molto più fatica nei 403 duelli rimasti in campo nei rispettivi collegi elettorali.
GLI APPELLI DI MARINE LE PEN E MACRON VERSO I BALLOTTAGGI: GLI SCENARI
Il rebus del prossimo Governo di Francia insomma resta tutt’altro che risolto, con i risultati dei ballottaggi delle Elezioni Legislative che domenica sera ci diranno la parola definitiva in tal senso: dalla maggioranza assoluta (difficile) per la destra al Parlamento “azzoppato”, fino all’ancora più impensabile maggioranza piena per il NFP assieme ad Ensemble. In tal senso ieri il Presidente Macron, commentando le voci su un possibile governo di unità nazionale con Melenchon e contro Le Pen, ha di fatto smentito tale ipotesi: «Non governeremo con La France Insoumise (LFI), una desistenza non significa una coalizione».
Dopo Macron ha poi ulteriormente rimarcato il concetto anche il Premier Attal, che conferma come vi sia distanza netta in Francia con tutto il Nuovo Fronte Popolare, «non sono i nostri candidati e non sono in grado di formare una maggioranza assoluta». Ma dunque quali prospettive e scenari restano aperte in Francia dopo le Elezioni Legislative di domenica? L’incertezza regna sovrana, una coalizione di centro-sinistra resta lontana anni luce dalla realizzazione, e dunque emerge la tesi di un Governo “tecnico” in Francia che per uno o due anni possa reggere il peso del Parlamento. Resta da capire però con quali voti e sopratutto se Macron vuole prendersi il rischio di far volare il Rassemblement National di Bardella ancora più in alto dell’attuale 33% già da record. Tutto, ovviamente, se questi sondaggi appena pubblicati saranno confermati: Marine Le Pen non è così convinta e nel suo intervento ieri sera su Bfmtv-Rmc ha lanciato un nuovo appello, «Penso che abbiamo ancora le capacità per ottenere una maggioranza assoluta, a condizione che gli elettori facciano un ultimo sforzo per ottenere ciò che vogliono». Sulla desistenza massiccia contro l’RN, la leader di destra denuncia il metodo anti-democratico: «Questo è il grande sogno di Emmanuel Macron, il partito unico che va da La France Insoumise a Les Républicains. Ma questo partito unico è quello di coloro che vogliono mantenere il potere contro la volontà del popolo».