Nella puntata di ieri di Iceberg, su Telelombardia, ampio spazio al caso di Giacomo Bozzoli, il 40enne che è stato condannato negli scorsi giorni per l’omicidio dello zio Mario, avvenuto in una fonderia della provincia di Brescia, attualmente “scomparso” dopo la sentenza di ergastolo. Il programma della tv locale ha parlato con Daniele Colossi, suocero di Giacomo Bozzoli e padre della moglie dello stesso ricercato, che ha spiegato: “Sto vivendo una situazione obiettivamente difficile, lontano da mia figlia e da mio nipote e spero che Giacomo si costituisca e possa riabbracciare i miei cari”.
L’uomo è stato già ascoltato dagli inquirenti e a riguardo ha spiegato: “Ho lasciato detto quel poco che so agli inquirenti, non era una fuga pianificata, è partito con la sua auto, era una sorta di vacanza dopo un periodo tremendo probabilmente aveva la certezza di essere assolto. E’ in Francia? Non lo so, non so in quale stato, se sapessi dove fossero avrei già preso l’auto e sarei andato a prenderli”.
GIACOMO BOZZOLI, IL SUOCERO: “SPERO TORNI…”
Quindi ha concluso dicendo: “Spero che torni il prima possibile, penso sia anche un suo desiderio (della figlia ndr). Lei l’ha seguito per scelta? Direi di si, Giacomo Bozzoli ha sempre voluto bene a lei e anche a suo figlio, non c’è motivo di pensare diversamente”.
Iceberg ha fatto sapere che nella giornata di ieri è stata effettuata dagli inquirenti una perquisizione all’interno della villa di Giacomo Bozzoli di Solano, in provincia di Brescia: “Sono entrati i carabinieri sul retro – le parole dell’inviato del talk – sono entrati all’interno dell’abitazione per verificare che non vi fosse nessuno, sequestrati tutti i dispositivi elettronici trovati, verranno analizzati per individuare qualche traccia, magari qualche ricerca effettuata da Giacomo Bozzoli. Fra le varie piste c’è anche quella dei Balcani, una pista molto importante e fondata: uno dei migliori amici di Giacomo Bozzoli era proprio di quelle zone.
GIACOMO BOZZOLI, L’IPOTESI BALCANI E TAORMINA: “È TUTTO PIANIFICATO”
“Dopo Francia, Austria e Svizzera ecco che la pista balcanica prende piede in queste ore, gli inquirenti la stanno verificando”, ha aggiunto. Il riferimento è ad un amico albanese del condannato, che era stato sentito in aula e che è nei verbali: “E’ verosimile che questa persona sia stata sentita per rintracciarla visto che è verosimile che se questa persona non fosse rintracciabile…”. Prende quindi piede l’idea della pista balcanica, una ipotesi senza dubbio non da escludere.
Secondo l’avvocato Taormina, in collegamento con Iceberg, è comunque “impensabile che Giacomo Bozzoli sperasse in un’assoluzione” alla luce appunto delle due condanne all’ergastolo nei primi due grandi: “E’ un’operazione ben pianificata, i famigliari se lo hanno aiutato non rispondono perchè tanto non c’è il reato di favoreggiamento. Lui si trova in un Paese dove non c’è estradizione, ci sta provando, ma tanto prima o poi lo prendono”.