RIFORMA PENSIONI, LA PROPOSTA BRAMBILLA-MUNDO
Non sono mancate negli ultimi mesi proposte e ipotesi di interventi di riforma delle pensioni in vista della scadenza di fine anno delle misure di anticipo ancora in vigore. Al momento il Governo non ha espresso una posizione ufficiale in merito, anche se dagli esponenti della maggioranza non sono mancate dichiarazioni volte a far capire che c’è la volontà di evitare un ritorno alla Legge Fornero tout court, senza quindi deroghe particolari. Negli ultimi giorni è emersa anche una proposta di Alberto Brambilla e Antonietta Mundo, rispettivamente Presidente e membro del Comitato tecnico di Itinerari Previdenziali, che prevede un’ampia flessibilità in uscita con coefficienti di trasformazione a partire dai 63-64 anni fino ai 72.
RIFORMA PENSIONI 2024, L’INNALZAMENTO DEL REQUISITO CONTRIBUTIVO
In apparenza tale intervallo, soprattutto nel suo livello inferiore, potrebbe apparire poco attraente, ma in realtà la proposta contempla anche l’innalzamento del requisito di anzianità contributiva da 20 a 25 anni per accedere alla normale pensione di vecchiaia a 67 anni. In alternativa, andrebbe fissato un paletto relativo all’importo del futuro assegno pensionistico, pari ad almeno una volta e mezzo il trattamento minimo. Per Brambilla e Mundo andrebbe anche fatto ordine nelle deroghe previste per i lavori gravosi e usuranti in modo da evitare che siano agevolati quelli per i quali non esistono sufficienti basi nella letteratura medico-scientifica. Secondo i proponenti, in questo modo le pensioni sarebbero di importo più adeguato e il sistema nel suo complesso sarebbe più sostenibile.
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