L’11 luglio di ogni anno la Chiesa ricorda San Benedetto da Norcia, la cui figura è stata centrale nello sviluppo della cristianità in Europa: oltre ad aver fondato l’Ordine di San Benedetto con la sua celebre Regola, diventando così il patriarca del monachesimo in Occidente, la creazione di monasteri e centri per i pellegrini che davano conforto ai poveri e a coloro che volevano concentrarsi sulla preghiera ha di fatto consolidatò l’unità spirituale del Vecchio Continente. Ecco perché, nel 1964, è stato nominato Patrono d’Europa, da Papa Paolo VI.
La vita di San Benedetto da Norcia
San Benedetto è nato a Norcia il giorno del 2 marzo dell’anno 480. La sua era una famiglia molto religiosa: la sorella è infatti Santa Scolastica. Il padre Eutropio faceva parte di una nobile famiglia romana: era figlio di Giustiniano Probo, che ha ricoperto diverse cariche tra cui quella di Console e capitano generale dei romani, con origini nella cosiddetta Gens Anicia, mentre sua mamma era Abbondanza Claudia de’ Reguardati di Norcia.
Un momento di grande difficoltà per San Benedetto e per sua sorella fu quello della morte prematura della madre. Venne deciso che ad occuparsi di loro due ci fosse la nutrice Cirilla, mentre all’età di 12 anni Benedetto venne mandato a vivere a Roma portare avanti i suoi studi, ma rimase talmente disgustato dalla vita dissoluta e corrotta della città che decise di lasciare tutto e dedicarsi completamente alla vita monastica.
Il primo momento saliente della sua esistenza è quello in cui all’età del 17 anni decise di ritirarsi nella valle dell’Aniene insieme alla sua nutritrice e sarà proprio qui che compirà il suo primo miracolo, riparando un vaglio rotto di Cirilla. Durante uno dei tanti spostamenti che ebbe modo di fare in quel periodo, incontrò un monaco di nome Romano gli permise di conoscere la collocazione di una grotta che si trovava sul fronte del Monte Taleo. San Benedetto decise che proprio quella grotta dovesse diventare il luogo ideale per permettergli di vivere per tre anni un’esistenza assolutamente eremitica.
In seguito San Benedetto da Norcia ebbe un’esperienza interlocutoria complessa che lo vide assumere il ruolo di guida di altri monaci durante un ritiro. Alcuni di questi monaci tentarono di ucciderlo avvelenando una coppa di vino. Da questo momento in poi decise di far ritorno nella vicina cittadina di Subiaco dove rimase a vivere per oltre 30 anni portando avanti un’importante opera di predicazione e fondando l’Ordine monastico benedettino. Riuscì a creare una comunità di ben 13 monasteri, ognuno dei quali prevedeva la presenza di un abate e di 12 monaci. Dopo il 525 subì un nuovo tentativo di avvelenamento che portò San Benedetto a prendere la decisione di lasciare anche questa cittadina dirigendosi verso Cassino, dove fece costruire il monastero di Montecassino, sfruttando i resti di un antico tempio pagano.
La composizione della Regola: una vera rivoluzione nel mondo monastico
Nel 525 San Benedetto da Norcia scrive la celebre Regola, in cui espone come dev’essere condotta la vita di monaci nei minimi particolari, conferendo così un ordine definitivo ai precetti che fino a quel momento l’avevano caratterizzata e la cui vaghezza portava a una certa confusione.
I concetti principali sono essenzialmente due: la stabilitas loci, ovvero l’obbligo di rimanere per tutta la vita nello stesso monastero, per contrastare il vagabondaggio che allora era molto diffuso tra monaci non proprio integerrimi, e la conversatio, che comprendeva la rettitudine morale, la compassione tra monaci e l’obbedienza all’abate. Quest’ultimo non viene mai chiamato superiore, bensì il suo è un ruolo da “padre amoroso”, in quanto di fatto in origine il nome deriva proprio dal siriaco “abba”, “padre”. Il suo ruolo è quello di dare il giusto ritmo alle faccende del giorno che si svolgono in alternanza con la preghiera: da qui, il famoso motto Ora et Labora.
Così come voleva la sua Regola, San Benedetto da Norcia trascorse il resto della sua vita nel Monastero di Montecassino, dove morì il 21 marzo dell’anno 547, a seguito di una febbre altissima, e dopo 40 giorni dalla morte della sorella Scolastica. I due furono seppelliti insieme. La sua memoria si celebra ovunque l’11 luglio, mentre a Montecassino il 21 marzo ricorre l’anniversario della sua dipartita.
Norcia, la città che diede i natali a San Benedetto
Quella di Norcia è una meravigliosa cittadina di circa 4500 abitanti che si sviluppa su una collinetta in Umbria, a 600 metri sul livello del mare. Si tratta di una struttura urbanistica particolarmente apprezzata da turisti e viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo per godere non solo delle bellezze artistiche e storiche, ma anche della qualità del cibo. Sul territorio di Norcia è stata realizzata la Basilica dedicata a San Benedetto con la sua meravigliosa facciata gotica. Da visitare, anche la cattedrale di Santa Maria Argentea, il convento di Santa Maria di Montesanto, il Portico delle Misure, il Palazzo Comunale e il Tempietto.