La Taiwan Cement Corporation lancia un’Opa sulla società italiana che si occupa di stoccaggio di energia rinnovabile Nhoa al fine di incrementare gli investimenti nelle tecnologie di ricarica elettrica e di sistemi di accumulo. L’azienda taiwanese, che è già azionista di maggioranza di Nhoa, vuole rafforzare la sua presenza e migliorare la capacità di crescita della società italiana, quindi dall’attuale 90% delle quote arriverebbe a detenerle tutte, mentre la società italiana, lanciata come una startup di ateneo e cresciuta grazie alla sua innovazione tecnologica, entrerebbe nella galassia del gigante di Taiwan, che vuole investire sulle competenze di Nhoa e il suo capitale umano. Il piano di TCC Group Holdings Co Ltd. è stato formalizzato ieri, ma l’offerta pubblica di acquisto delle ultime quote era stata annunciata nel giugno scorso, spiegando che in questo modo si intende garantire a Nhoa di avere le risorse necessarie per proseguire la sua crescita, valorizzando la sua presenza in Italia, alla luce dei risultati finora positivi.
Infatti, l’anno scorso il fatturato della società italiana è arrivato a quota 273 milioni di euro, per quasi la metà legato ad attività dirette o indirette del colosso di Taiwan, il suo supporto, ad esempio, ha consentito a Nhoa di incrementare di circa 4 volte il suo personale, arrivato a poco meno di 600 dipendenti, con talenti di 42 differenti nazionalità; il tutto senza intaccare la crescita dei ricavi, che è stata esponenziale, visto che sono cresciuti di circa 25 volte rispetto a quattro anni fa, prima dell’ingresso di TCC.
Le carte dell’Opa di TCC Group Holdings visionate da Milano Finanza indicano una possibile riorganizzazione «per semplificare la catena di controllo», ma comunque «nessuna decisione è stata assunta al riguardo». A prescindere dalle discussioni col governo italiano, il gruppo di Taiwan «si riserva il diritto di realizzare joint venture o alleanze con partner strategici del gruppo Tcc che coinvolgano la società», anche se pure su questo non sono state prese decisioni in merito.
L’OPA DI TCC GROUP HOLDINGS NEL MIRINO DEL GOVERNO ITALIANO
L’Opa totalitaria su Nhoa, che vanta 130 brevetti e 1.200 segreti industriali, con una crescita del 58% nel primo trimestre di quest’anno, non deve superare solo il vaglio dell’Autorité des Marchés Financiers (AMF), la Consob francese, visto che la società italiana è quotata a Parigi, ma sarà valutata con attenzione anche dal governo italiano per verificare che effettivamente siano stati rispettati gli accordi stretti tre anni fa. Il governo, che all’epoca era guidato da Mario Draghi, subordinò l’ok a TCC a rilevare la quota di maggioranza di Nhoa da Engie a patto che venissero rispettate delle prescrizioni, come l’obbligo di notifica in caso di variazione di governance. Stando a quanto riportato dal Giornale, così non è stato, inoltre nell’estate dell’anno scorso è stato portato a termine un aumento di capitale “fortemente diluitivo” per gli azionisti di minoranza, mentre quest’anno sono state apportate modifiche profonde nella governance di Nhoa, con l’inserimento di nuovi manager di Taiwan, come An-Ping Chang e Yao-Hui cheng, a cui sono stati conferiti poteri esecutivi superiori a quelli dei manager italiani.
Inoltre, il mandato dell’ad Carlalberto Guglielminotti, fondatore del gruppo e artefice della crescita di Nhoa, è stato rinnovato per un anno solo, non per i tre canonici. Il Giornale riferisce che l’ingresso dei due manager di Taiwan sarebbe stato comunicato da TCC al governo italiano quando le nomine erano già avvenute; quindi, non ci sarebbe stata alcuna notifica formale e non sarebbero stati indicati preventivamente i cambiamenti nel management. Per questo l’ufficio del Golden Power a Palazzo Chigi vuole fare chiarezza, visto che la legge consente al governo di bloccare l’operazione o stabilire precise condizioni se le aziende operano in settori considerati strategici, quale è quello energetico.
GOLDEN POWER, LE PRECISAZIONI DI TCC GROUP HOLDINGS
In merito al Golden Power, Tcc Group Holdings fa sapere di essersi sempre attenuta alle indicazioni ricevute dal governo italiano tre anni fa, infatti ha adempiuto agli obblighi di comunicazione, come attestato dai rapporti annuali finora presentati. Il gruppo di Taiwan rivendica uno spirito di trasparenza e collaborazione con il governo italiano, in base al quale nel febbraio e giugno scorso sono stati inviati altri aggiornamenti volontari rispetto agli adempimenti obbligatori. Si fa riferimento anche alla notifica prudenziale che risale a dieci giorni fa in merito all’Opa e al delisting dalla borsa di Parigi. Dunque, dal gruppo di Taiwan assicurano che hanno «rispettato pienamente la procedura golden power stabilita dal governo italiano e ogni fase del processo è stata eseguita seguendo i requisiti previsti nel 2021 al momento dell’acquisizione di Engie Eps».
Stando a quanto riportato da Milano Finanza, il governo italiano potrebbe decidere a settembre sull’applicazione o meno del golden power sull’Opa lanciata da Tcc Holding Group sulla controllata Nhoa. La tabella di marcia emersa dal prospetto dell’offerta indica il 10 settembre come data in cui è previsto il chiarimento del governo italiano. Se ci fosse il via libera, il giorno successivo si aprirebbe il periodo di offerta che terminerebbe poi il 24 dello stesso mese, per poi comunicare i risultati il 26 settembre.