GLI ACCORDI NATO-UCRAINA SUI SISTEMA DI DIFESA: ANCHE L’ITALIA DI MELONI PROTAGONISTA
Da qui a fine 2024 la Nato fornirà una decina di nuovi sistemi di difesa aerea all’Ucraina per provare a resistere e rilanciare l’azione di guerra contro la Russia di Putin: l’annuncio è giunto stanotte da Washington nel vertice dove tutti i leader dell’Alleanza Atlantica (meno il Presidente francese Macron impegnato con la crisi istituzionale in patria) si sono riuniti per celebrare i 75 anni dalla fondazione della Nato con il primo Trattato-Patto Atlantico. I Patriot dagli Usa, i sistemi d’arma Samp-T dall’Italia e poi ancora vari sistemi come Nasams, Hawk, Irisi T-Slm, Iris T-Sls e Gepard.
Sono in particolare 5 i Paesi che hanno aderito all’appello del Presidente ucraino Zelensky, presente anch’esso al vertice nell’Alleanza che presto potrebbe vedere proprio Kiev come nuovo membro attivo: oltre agli Usa appunto l’Italia, la Germania, l’Olanda del prossimo segretario generale Nato Mark Rutte e la Romania. Si tratta di una «storica donazione», fa sapere la Casa Bianca in un lungo comunicato, tramite la quale questi 5 Paesi «forniranno all’Ucraina l’equipaggiamento per cinque ulteriori sistemi di difesa aerea strategica e nei prossimi mesi gli Stati Uniti e i nostri partner intendono fornire all’Ucraina dozzine di ulteriori sistemi di difesa aerea tattici».
In un comunicato congiunto dei 5 leader coinvolti – Biden, Meloni, il presidente rumeno Klaus Iohannis, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il Premier uscente olandese Rutte, siglato anche dal Presidente Zelensky – si legge come i Paesi Nato si impegnano «a fornire all’Ucraina ulteriori sistema di difesa aerea mentre si difende dalla continua aggressione della Russia, compresi gli attacchi deliberati di Mosca contro le città ucraine e le infrastrutture civili e critiche». Assieme a Italia, Usa, Germania, Romania e Olanda, anche altri alleati Nato come Norvegia, Spagna, Uk e Canada «continueranno a svolgere un ruolo fondamentale nella fornitura di questi sistemi, e molti altri sostenitori dell’Ucraina contribuiranno alla fornitura di intercettori». Il messaggio dato alla Russia (e al mondo) è netto: «il nostro sostegno all’Ucraina è forte e incrollabile». Protagonista dunque anche l’Italia del Governo Meloni che procederà con un nuovo sistema Samp-T di difesa tattica aerea donato a Kiev: «significa difendere soprattutto i civili e le infrastrutture critiche che la Russia continua ad attaccare, come abbiamo visto ieri con un ospedale pediatrico colpito a Kiev e i bambini malati oncologici in mezzo alla strada».
IL DISCORSO DI BIDEN AL VERTICE NATO: “COSÌ FERMEREMO PUTIN”. INTANTO TRUMP STUZZICA L’EUROPA…
Nel suo discorso al vertice Nato di Washington, il Presidente americano Joe Biden prova a superare le fortissime pressioni delle ultime settimane circa un suo ritiro dalla corsa alla Casa Bianca per forti difficoltà fisiche e mentali: nel breve discorso letto il leader dem ribadisce come l’Ucraina può fermare e fermerà Putin anche grazie ai sistemi di difesa aerea che l’Alleanza Atlantica ha promesso di inviare nel breve tempo a Kiev.
«La Nato fu fondata per proteggere la democrazia e noi siamo qui per rinnovare quell’impegno, oggi la Nato è più potente che mai», ha sottolineato Biden ringraziando gli alleati per il primo vero intervento dopo l’attivazione dell’articolo 5 nel settembre 2001 dopo gli attentati alle Torri Gemelle di New York, «i nostri alleati ci sono venuti in soccorso e noi non dimenticheremo». Secondo il Presidente Usa, la Russia di Putin starebbe fallendo nella guerra in Ucraina in quanto l’idea del Cremlino era quella di far crollare la Nato sotto il peso dell’invio di aiuti e armi: «l’Ucraina è ancora un Paese libero e indipendente, e continuerà ad esserlo dopo la guerra. L’Ucraina, assieme alla Nato, può fermare e fermerà la Russia».
Sul suo social “Truth” il leader repubblicano Donald Trump lancia la sua proposta “provocatoria” ai Paesi Ue che aderiscono alla Nato: «l’Europa dovrebbe mandare a Kiev 100 miliardi di dollari per pareggiare con gli Usa», in quanto gli Stati Uniti sono quelli che più stanno pagando in termini di fondi e armi inviate per aiutare Kiev. Meloni da par suo ha replicato indirettamente confermando l’impegno a rispettare il 2% della spesa Pil legata alla difesa e al contributo Nato: «con i tempi e le possibilità che abbiamo», spiega la Presidente del Consiglio, anche tenuto conto dell’impegno complessivo dell’Italia all’interno della Nato tra i maggiori contributori attuali di personale «in quasi tutte le missioni e le operazioni di pace perché il nostro know how è molto richiesto».