L’Arabia Saudita ha ancora fiducia nei motori a benzina, lo dimostrano gli investimenti da 740 milioni di euro, annunciati dal Fondo Aramco per l’acquisto di una quota pari al 10% dell’azienda compartecipata da Renault, la Horse Powertrain, che costruisce mezzi a combustione. Il Financial Times, ha pubblicato un articolo in prima pagina nel quale rivela i dettagli di questa operazione, includendo anche le motivazioni e i commenti dei diretti responsabili. Principalmente sottolineando che questo è un chiaro segno del fatto che in futuro la tecnologia tradizionale del motore termico sarà ancora utilizzata.
Yasser Mufti, vicepresidente esecutivo della società di investimento: “Sarà incredibilmente costoso per il mondo eliminare completamente i motori a combustione interna, o farne a meno“, la scommessa infatti è che questi veicoli continueranno a circolare per molto tempo, anche perchè i fattori da considerare sono molti, tra i quali il principale è quello economico. Come evidenzia il quotidiano finanziario, la Saudi Aramco è la compagnia petrolifera nazionale saudita ed attualmente il maggiore gruppo mondiale del settore carburanti.
Saudi Aramco investe sui motori a benzina, la previsione: “Fino al 2050 più della metà delle auto sarà ancora a combustione”
Il gruppo petrolifero Saudi Aramco continua a puntare sui motori a benzina, l’investimento di partecipazione all’azienda Horse Powertrain/ Renault da 740 milioni conferma che la costruzione di mezzi alimentati con carburanti tradizionali non si arresterà a breve. Questo grazie all’accessibilità economica di tali mezzi, che, come analizzato dagli esperti finanziari del Fondo: “Rimarranno in circolazione almeno fino al 2040“. Pertanto questo, come sottolinea anche il Financial Times, significa che molte industrie che stanno puntando esclusivamente sull’elettrico abbandonando le auto a benzina, una volta smesso di progettare i propri motori a combustione inizieranno ad acquistarli da altre aziende.
L’amministratore delegato di Horse, Matias Giannini ha inoltre dichiarato in merito all’operazione, che: “Ancora nel 2050, più della metà di tutte le auto funzioneranno ancora con qualche tipo di carburante“, aggiungendo anche: “Nel mondo di oggi, solo l’Europa vuole uccidere il motore a scoppio. Né i cinesi né gli americani stanno lavorando in quella direzione“.