Le mamme padovane hanno rivendicato il loro diritto a riconoscere i figli registrati con un atto di nascita che le vede entrambi come genitori, ma non è ancora chiaro se sia o meno legittimo: i giudici di Venezia hanno infatti deciso di attendere il parere della Corte Costituzionale prima di pronunciarsi. La Corte d’Appello di Venezia ha rinviato l’udienza al 23 dicembre, in attesa di conoscere la posizione della Consulta, come già accaduto lo scorso 24 maggio con il Tribunale di Lucca, che aveva assunto la stessa decisione.
Il Comune di Padova permette di registrare i figli con due mamme dal 2017: i casi complessivi sono al momento almeno 41. In tutti i casi, una delle due mamme è biologica mentre l’altra adottiva: le donne hanno partorito a Padova o comunque sono residenti in città. Come spiega Il Gazzettino, quando registrano i figli, le donne indicano quale sia la madre naturale e quale quella di “intenzione”.
Figli di due mamme, il Comune di Padova: “Fatto tutto nel loro interesse”
Lo scorso anno il ministero degli interni aveva scritto ai sindaci spiegando che la registrazione di atti di nascita “recanti l’indicazione di genitori dello stesso sesso, non è consentita”. Nonostante ciò il Comune di Padova ha continuato a registrare gli atti in attesa di una legge “che colmi il vuoto normativo”. La Procura ha però impugnato le iscrizioni fatte fino a quel momento ma secondo il Tribunale di Padova, sono inammissibili tali impugnazioni: in risposta, il Ministero e la Procura hanno ancora presentato un nuovo ricorso.
Il sindaco di Padova, Sergio Giordani, al Gazzettino ha affermato: “Ho sempre agito nell’interesse di queste bambine e bambini, sempre in coscienza. Continuerò a farlo finché un giudice non mi dirà che è contro la legge. Attendiamo con grande rispetto il pronunciamento della Corte Costituzionale”. L’assessore Francesca Benciolini ha aggiunto che il Comune proseguirà la battaglia al fianco dei bambini per il loro “superiore interesse”.